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8 chili di hashish in casa: il badante: “Non è la mia”

“Quella droga non è la mia”. In questi termini si è difeso V. Z. il 27enne incensurato siracusano, a cui i carabinieri hanno sequestrato 8 chili e 400 grammi di hashish in panetti. Il giovane, è comparso ieri mattina davanti al giudice monocratico del tribunale aretuseo, Nicoletta Rusconi per essere processato con il rito per direttissima. L’indagato, assistito dagli avv. Giambattista Rizza e Massimo Milazzo, si è sottoposto a interrogatorio di garanzia nel corso del quale ha chiarito la propria posizione. Ed è stato così convincente da indurre il giudice a sottoporlo alla meno afflittiva misura cautelare degli arresti domiciliari.

I carabinieri del nucleo operativo hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione in cui il 28enne svolgeva l’attività di badante nei confronti di una donna anziana e del figlio tetraplegico. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti in camera da letto in uso al giovane, all’interno di un mobile del soggiorno e in un soppalco del garage, l’hashish suddivisa in panetti del peso di 100 e 50 grammi ciascuno. Lo stupefacente avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio fra i 35 e i 40 mila euro. L’uomo è stato arrestato su disposizione del pm Enea Parodi. Ma la difesa ha sostenuto non esservi alcuna prova che quella droga ce l’avesse portata l’indagato. Infatti, non è il solo badante ad accudire la coppia per cui sarà necessario adesso approfondire le indagini per comprendere chi possa avere collocato l’ingente quantitativo di hashish in quell’abitazione. La nuova udienza del processo è fissata per il 7 dicembre.

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