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Musso al gip: “Non volevo uccidere il mio amico”

Dice che non era sua intenzione uccidere il suo amico. Si dispera e non nasconde le lacrime. Sebastiano Musso, il 43enne libero professionista siracusano, in carcere da sabato scorso con l’accusa di omicidio preterintenzionale, è scosso, provato da un’esperienza tragica che lo ha visto suo malgrado protagonista della morte di Franco Iraci, il 46enne, titolare di un autosalone al Villaggio Epipoli.

Musso è comparso al cospetto del gip del tribunale, Michele Consiglio. Assistito dall’avvocato Antonello Davì, l’indagato si è sottoposto all’udienza di convalida, alla presenza del pm Davide Lucignani. Al giudice ha riferito la sua verità su quanto sarebbe accaduto la maledetta notte tra venerdì e sabato. Fra Sebastiano e Franco sarebbe sorta una disputa verbale attorno a un’amica in comune. Musso, in preda alla rabbia, ha preferito allontanarsi da solo in auto dalla quale i due amici sono scesi. Ma Franco ha dimenticato il telefonino cellulare e ha pregato l’amico di chiamare Musso per restituirglielo. Inutile l’invito del testimone di lasciare perdere, di recuperarlo in seguito, quando gli animi fossero stati meno esasperati.

“Ho ricevuto la telefonata e così sono tornato indietro per riconsegnare il telefonino”, conferma Musso. Fra Iraci e Musso volano parole ancora più pesanti e Musso sostiene di avere sferrato un pugno o una manata (non ricorda questo particolare) raggiungendo in pieno volto l’amico.

Musso ha riferito al gip, di essersi allontanato e in auto di essersi recato in piazzale Marconi al bar “Cavallino rosso” dove si era fermato per acquistare un pacchetto di sigarette. Ed è proprio in prossimità del bar che Musso ha detto di avere ricevuto la telefonata dell’amico: “L’hai ammazzato”, gli ha detto l’uomo che aveva soccorso Franco Iraci. “In preda allo scoramento, sono tornato indietro perché non credevo possibile di aver provocato lesioni tali da causare il decesso del mio più caro amico”, ha affermato Sebastiano, il quale ha riferito di essersi precipitato in piazza Cesare Battisi. Qui ha notato la presenza dell’ambulanza del 118 e delle pattuglie della polizia ed è corso verso il capannello di persone, riverse sul corpo dell’amico, disteso inerte per terra. Il pm Lucignani, invece, ha previsto l’esecuzione dell’autopsia sul cadavere della vittima, per verificare quali siano state nel dettaglio le cause della morte di Iraci.

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