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Siracusa, il settore edile in deficit: -39% di occupati

Si sta tenendo oggi, all’Open Land, la tavola rotonda dal titolo “Condividere idee e progetti per riqualificare il territorio e rilanciare l’occupazione”, promossa dalla Fillea-Cgil di Siracusa.

Il tracollo dell’occupazione edile sullo sfondo, la pessima situazione della provincia al 109° posto per qualità della vita e tantissimi esperti e addetti ai lavori che stanno discutendo insieme delle prospettive del territorio, con l’obiettivo di mettere in rete idee, esperienze e progetti . Una proposta ambiziosa, ma un tentativo questo sindacato ha l’obbligo di farlo. Fuori dal “tradizionale” steccato della propria attività .

Il minimo comune denominatore, in prospettiva, rimane sempre il dramma dell’occupazione edile ed è per questo che il direttivo della Fillea provinciale è stato convocato in occasione dell’iniziativa.

Il primo problema è come rispondere a tali numeri: nell’ultimo quinquennio da 7.700 a 4.700 occupati ( -39%) nel settore edile, mentre le imprese sono passate da poco meno di 1.600 a 1.052 (-35%). Crollano gli appalti pubblici, stentano le concessioni per i lavori privati, diminuiscono clamorosamente le protezioni sociali come la disoccupazione, a causa dell’effetto perverso della Naspi che penalizza proprio i lavori discontinui.

Per questa ragione, altissima deve essere l’attenzione sulla potenziale pioggia di soldi prevista dal Patto per la Sicilia.

“Se fosse tutto vero – dice il segretario della Fillea, Salvo Carnevale – da qui al 2020, la provincia di Siracusa potrebbe sfruttare quasi 200 milioni di euro per lavori su infrastrutture e ambiente, sicurezza e viabilità, sviluppo economico” .

Altri 15 milioni sui centri storici e almeno 9 milioni sono ancora in ballo sul progetto “Scuole sicure”. Senza contare gli 800 milioni per il raddoppio della Ragusana. Il governo ha più volte sostenuto che partirà ad aprile. “Ci chiediamo: di quale anno? Rimbocchiamoci tutti le maniche e lavoriamo insieme per trovare soluzioni – conclude Carnevale – al fine di non disperdere tali potenziali opportunità.

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