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Lavoro nero, controlli a tappeto dei carabinieri del Nas

Nel corso della settimana i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa e del NAS di Ragusa, supportati dai militari del Comando Provinciale, hanno effettuato una serie di controlli a cantieri ed esercizi commerciali in tutta la provincia. A seguito dei servizi finalizzati all’emersione del lavoro nero, prevenzione degli infortuni sul lavoro e per la tutela della salute nel settore della commercializzazione del pesce, i carabinieri dei nuclei specializzati e dell’Arma territoriale, a Pachino, hanno effettuato un accesso in un’azienda agricola dove hanno constatato la presenza di lavoratori che operavano utilizzando macchine ed attrezzi non conformi alla normativa e l’omissione, da parte del titolare, della valutazione dei rischi connessi all’attività d’impresa.

In una tabaccheria, del medesimo centro abitato, veniva contestato alla proprietaria l’installazione di un impianto di videosorveglianza per il controllo dei lavoratori senza aver provveduto a richiedere la prevista autorizzazione al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa. L’attività condotta dai militari ha portato inoltre alla sospensione di 5 attività sul territorio della provincia: a Lentini (SR), una macelleria per aver impiegato in nero 3 lavoratori, sui tre presenti, e un esercizio di bar-ristorazione per aver impiegato in nero 4 lavoratori sui quattro presenti al momento del controllo. Sempre a Lentini è stato sospesa un’attività di potatura per conto terzi poiché occupava in nero 3 lavoratori sui tre presenti. A Siracusa invece, è stata sospeso un bar-tavola calda per aver impiegato in nero 2 lavoratori sui sette presenti, così come un cantiere edile tra Cassibile e Fontane Bianche dove veniva constatato l’impiego  di un lavoratore in nero sui cinque presenti.

A Portopalo di Capo Passero, i controlli effettuati, hanno portato i militari del NAS al deferimento all’autorità giudiziaria di due commercianti di prodotti ittici che avevano prodotto attestazioni sanitarie di pesce destinato alla vendita rivelatesi non regolari.

Complessivamente sono state deferite all’autorità giudiziaria 4 persone, elevate sanzioni amministrative per quasi 50.000 euro e comminate ammende per altri 20.000 euro.

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