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Italia e Reale a colpi di “lettere aperte” in attesa del giudizio del Cga

In attesa di tornare nelle aule giudiziarie, il confronto a distanza tra il sindaco Francesco Italia e l’avvocato Ezechia Paolo Reale si fa sempre più incalzante a colpi di conferenze stampa e dichiarazioni. Hanno incrociato i guantoni e sull’ipotetico ring della politica cittadina se le stanno dando di santa ragione. Il nuovo mezzo di comunicazione, scelto per scambiarsi fendenti a fil di lapis, è la lettera aperta. Reale l’ha scritta ai suoi sostenitori, Italia ai suoi concittadini. Entrambi, nella sostanza, provano ad abbassare i toni della polemica ma finiscono entrambi per rinfocolarla.

Comincia Reale che, di buon mattino, diffonde la sua lettera aperta, con la quale intende porre in primo piano l’esigenza di legittimare l’operato dei giudici. “Trovo insopportabile che il dibattito, rancoroso e livoroso, si stia concentrando sulle persone dei magistrati che nulla di diverso hanno fatto se non applicare, secondo la loro scienza e coscienza, ciò che hanno ritenuto giusto e che rientrava nei loro poteri e doveri. Mi rivolgo, quindi, ai tanti che sostengono la mia battaglia di civiltà per le regole e per il diritto e ai molti che la guardano con rinnovata speranza: io credo fermamente che la sentenza del Tar di Catania sia stata troppo cauta nel limitare l’annullamento a nove sezioni e chiederò che il voto suppletivo sia ulteriormente esteso ad altre sezioni nelle quali sono state accertate irregolarità altrettanto gravi, non correttamente valutate nella prima sentenza; io credo che a fronte di un quadro di irregolarità grave come quello che emerge dagli accertamenti svolti in primo grado, vada diversamente apprezzato il pur doveroso bilanciamento tra esigenze di prudenza nell’incidere sulla vita istituzionale di una città ed esigenze di immediato ripristino della legalità violata. Ho ritenuto deprecabili e squallide le labili insinuazioni, provenienti purtroppo, con mia sorpresa, anche da soggetti istituzionalmente qualificati, proposte dall’opposta tifoseria sulla moralità e l’indipendenza dei magistrati del Tar. Ritengo altrettanto deprecabili quelle sul presidente del Cga”.

Pronta la replica del sindaco Italia: “La decisione del Tar prima e del Cga dopo, meritano il massimo rispetto. Ho mantenuto un atteggiamento sereno e continuerò a farlo nonostante le continue provocazioni, per rispetto di quella fascia che con enorme orgoglio e a testa alta indosso e indosserò fino all’ultimo secondo in cui avrò la responsabilità e l’onore di farlo, a difesa non di un gruppo di potenti o di partiti, ma di quei cittadini più fragili che, ogni giorno, chiedono alla Politica con l’iniziale maiuscola di occuparsi del bene comune”.

Nella lunga e articolata lettera ai suoi sostenitori, Reale rilancia: “Noi rispettiamo regole, persone ed istituzioni; noi ci fidiamo di loro quando prendono una decisione, sia quando la condividiamo che quando ne restiamo delusi. Lasciamo agli altri insinuazioni, bassezze e menzogne, condotte che si addicono a chi lotta per il proprio potere personale e per le proprie poltrone, poltroncine e piccole prebende. Lasciamo agli altri i tentativi di mistificare la verità, pur di ottenere visibilità e potere”.

Non le manda a dire il primo cittadino che così ribatte: “Oggi, momento in cui il consigliere Ezechia Reale cerca di accreditarsi come garante della democrazia, col piglio di chissà quale supposta superiorità morale sua e dei suoi alleati – almeno di quelli ancora presentabili – e smentita da una continua violazione delle regole (anche quelle del ricorso al Tar), resta solo l’enorme danno di immagine di una città patrimonio Unesco e conosciuta in tutto il mondo, confusione dei cittadini e una estenuante e svilente campagna elettorale priva di qualunque contenuto e di amore per la città, che va avanti almeno dal 2018”.

L’avvocato Reale torna a battere sul risultato delle amministrative dello scorso anno: “Noi abbiamo già ottenuto un risultato straordinario, che darà comunque luce e sicurezza al futuro della nostra città: abbiamo fatto accertare l’irregolarità delle elezioni amministrative, le violazioni diffuse, numerose, ripetute e, alcune, molto gravi che ne hanno alterato il risultato. Sarà la Procura della Repubblica a individuare i responsabili e verificare se hanno ferito a morte la democrazia per dolo o solo per incompetenza o “stanchezza”.

Italia non si sottrae al confronto e così replica: “Si desidera proseguire, sfacciatamente, in una narrazione costruita a tavolino che vede il consigliere Ezechia Reale e praticamente tutti gli esponenti della peggiore politica degli ultimi 30 anni, sconfitti alle urne da fantomatici brogli che perfino la sentenza del tar smentisce. La meschinità di questa narrazione, non sta solo nel voler trascinare l’intera città nel fango, ma voler convincere subdolamente i cittadini che le irregolarità riscontrate nei nove seggi siano state tutte a mio favore. Al di là di ogni giudizio morale sull’operazione, si tratta davvero di una sonora sciocchezza, una bufala, uno stratagemma puerile di chi non sa nemmeno cosa voglia dire la parola lealtà. Basta vedere i voti del primo turno nelle sezioni discusse: Reale vince in tutte, e non vince di uno o due voti ma si distacca di un numero di voti considerevole”.

Italia pone, poi, una raffica di quesiti “Chi ci dice allora che queste irregolarità non abbiano avvantaggiato proprio Reale? Perché il consigliere continua a restare in silenzio davanti a specifiche domande? Chi avrebbe organizzato la truffa elettorale?  Un’organizzazione criminale o un singolo? Per conto di chi? Per avvantaggiare chi? Uno dei 7 candidati sindaci o uno dei seicento e rotti candidati al consiglio comunale?”.

Pur se le domande siano state poste successivamente alla sua lettera, Reale una risposta sembra averla data fra le righe: “Ora si tratta di ottenere, in concreto, che da questa verità accertata, da questa ferita inferta alla democrazia, poco importa da chi e per quale motivo, discenda un effetto concreto attraverso il quale ripristinare la legalità violata”.

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