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Comitato Siciliano Giuristi per il NO: osservazioni critiche sul Referendum e sulle ragioni del no

Anche noi, aderenti al Comitato Siciliano Giuristi per il NO, sentiamo il dovere di intervenire in questa fase conclusiva del prossimo referendum per sostenere le ragioni del NO a una riforma sbagliata nel metodo con cui è stata proposta e nel merito delle sue motivazioni, e ci rivolgiamo a chi non ha ancora maturato una definitiva convinzione per sollecitare una riflessione sulla necessità di contrastare la deriva populista che sta interessando la nostra società con la riforma all’esame. Mentre confermiamo la nostra adesione al manifesto del Comitato Nazionale NoiNO, desideriamo evidenziare alcune questioni che ci sembrano essenziali per la nostra scelta referendaria:

  1. La riduzione del numero dei parlamentari, che è stata altre volte affrontata nell’ambito di riforme organiche della Costituzione, si limita oggi a un taglio lineare che non risolve alcun problema, né in termini di costi, né in termini di efficienza, e ne aggrava invece molti in tema di rappresentatività democratica dei cittadini e dei territori, oltre a creare forti disfunzioni nei meccanismi delle istituzioni che strettamente collegati.
  2. L’attuale numero dei parlamentari non ha mai creato e tuttora non crea alcuna criticità al nostro sistema politico, che invece avrebbe bisogno di una radicale riforma dell’attuale sistema elettorale che, affidando esclusivamente ai vertici dei partiti la nomina dei parlamentari, non consente ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti e quindi di riconoscersi pienamente nel Parlamento
  3. Col taglio lineare dei parlamentari si scoraggia ulteriormente la partecipazione attiva dei cittadini e si mette a repentaglio il pluralismo democratico, aprendo la strada verso un sistema politico con caratteristiche sempre più oligarchiche, in cui solo pochi potranno accedere alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza come prescrive l’art. 51 della Costituzione.
  4. Il taglio lineare dei parlamentari, senza la modifica delle norme che vi sono strettamente collegate sul piano costituzionale e regolamentare, sconvolge gli equilibri consolidati in decenni di vita democratica e si ripercuote sulla capacità di deputati e senatori di svolgere compiutamente, nelle Commissioni permanenti e nel plenum, la loro essenziale funzione legislatori e di controllo sull’attività del Governo, che sarebbe in grado di esondare dai suoi limiti costituzionali ancor più di quanto non abbia fatto in passato.
  5. Oltretutto, il numero dei nostri attuali parlamentari è in linea rispetto alla composizione dei Parlamenti degli altri Paesi dell’UE, mentre costituisce una distorsione informativa quella di chi mette a raffronto i numeri delle nostre due Camere con le uniche Camere degli altri Paesi, dove non esiste il nostro bicameralismo paritario, che invece, esso sì, avrebbe bisogno di essere riformato.
  6. La motivazione del risparmio economico che si otterrebbe, e che ne ha costituito la principale e sbandierata motivazione, oltre ad apparire irriguardosa verso la nostra massima Istituzione rappresentativa, è assolutamente risibile, traducendosi in appena lo 0,007% della spesa pubblica, in pratica un caffè l’anno per ogni italiano.
  7. Questa riforma s’iscrive in un disegno complessivo che parte dalla riduzione del numero dei parlamentari per giungere, attraverso altre riforme già parlamentarizzate, a una sorta di democrazia eterodiretta da pochi centri di potere digitale, senza possibilità per i cittadini di capire come e perché verranno prese le decisioni che li riguardano
  8. La questione da affrontare effettivamente non è la quantità dei parlamentari, ma la loro qualità, che non dipende dalla Costituzione ma dalle illiberali leggi elettorali degli ultimi anni, talune anche censurate d’incostituzionalità, e che da tempo impediscono ai cittadini di esercitare liberamente la loro scelta elettorale e poi di valutare e all’occorrenza censurare nelle successive elezioni i comportamenti dei parlamentari che non se ne siano dimostrati degni.

EZECHIA PAOLO REALE , ANTONIO CAMPIONE , WANDA CORTESE, PIETRO LUIGI MATTA, ENZO PALUMBO, MICHELE CIMINO, ROCCO TODERO, GIANPIERO CORTESE, GIORGIO ASSENZA, BIAGIO BOSCO, LUCA RUSSO, RINO CIANCIMINO, CALOGERO MELI, DOMENICO RUSSELLO, GIORGIO TROJA, LUIGI TROJA, MARIA RITA MARCHESE, OSCAR DI ROSA, ROSA PILOTTO, ALESSANDRA PILOTTO, VINCENZA NANCY CATANIA, ROBERTO GAMBINO, CATIA ROMINA BARONE, GIACOMO IOZZA, SAVERIO GIRGENTI, DOMENICA LA TORRE, DANILO COLOMBO, GIOVANNI LO MONACO, GIOVANNI MANCUSO, LEONARDO INFANTOLINO, LILIANA BURGIO, SALVATORE IACUZZO, GIUSEPPE MARINO, GIOVANNA PILATO, FILIPPO LO FARO, GAETANO TAFURI, RENATO SGROI SANTAGATI, FABIO ARTIMAGNELLA, GIUSEPPE ARTIMAGNELLA, PAOLA PIRRI, GIUSEPPE MAURO AQUINO, GAETANO MAJOLINO, GIOVANNI SCAVELLO, GIORGIA PRUITI CIARELLO, GIULIA COLAVECCHIO, GIANCLAUDIO PUGLISI, GIOVANNI RAO, ADELE SAITO, ANDREA PIRAINO, ELISA DEMMA, FRANCESCO GRECO, GAETANO ARMAO, GIANCARLA MILANO, GIOVANNI SCALA, PAOLO RUGOLO, PIETRO MILONE, VERA ARTIMAGNELLA, FRANCESCO PUNZO, IGNAZIO GALFO, PAOLO PICCI, BARTOLO IACONO, GIORGIO IAPICHELLA, GIOVANNELLA INCARDONA, GIUSEPPE SGARIOTO, EMANUELE FARACI, GIUSEPPE GAMBUZZA, ALDO FAILLA, ELENA SALEMI, MARCO GULLOTTA, GIOVANNI INTRAVAIA, ALFONSO GIARDINA, ANGELA MAIELI, DANIEL AMATO, ELENA SALEMI, ELIO PISCITELLO, EMANUELE TRINGALI, EMILIANO BORDONE, GAETANO PENNA, GIUSEPPE CULOTTI, GIUSEPPE LANTIERI, LUCA PARTESCANO, MARCO DE BENEDICTIS, MARIA SCROFANI, MARIO GIUFFRIDA, MASSIMILIANO SCANDALIATO, MASSIMO MILAZZO, MICHELE MAUCERI, SANTO REALE, UMBERTO DI GIOVANNI, VALERIA ALTOMONTE

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