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Appalto out: pulizieri del Comune in sciopero

Conclusa con un nulla di fatto la procedura di cambio appalto per le pulizie del Comune di Siracusa presso l’Ufficio del Lavoro di Siracusa e con la proclamazione dello sciopero dei pulizieri del Comune di Siracusa per giovedi 26 luglio.

Solo grazie all’accesso agli atti di gara, le organizzazioni sindacali hanno smascherato il piano della CM Service, che all’odierna seduta ha continuato inopinatamente a proporre un taglio del 55 % delle ore di lavoro, smentendo la stessa offerta tecnica di 21.008 annue per 39 addetti per una media di circa 10 ore settimanali a fronte delle attuali 16 ore, offerta tecnica che ha prodotto una valutazione tale di 87,28 punti, che sommato al ribasso del 23,24 % ha consentito alla CM Service di aggiudicarsi la gara d’appalto.

Le organizzazioni sindacali hanno rivendicato la piena applicazione del capitolato d’oneri, che dispone un contratto minimo di 14 ore settimanali per 34 addetti come previsto dal CCNL; di contro, la CM service che prevede per 34 lavoratori 10 ore settimanali, con questa operazione vorrebbe scaricare sui lavoratori l’onere dell’offerta tecnica, con l’assunzione di 3 lavoratori svantaggiati a 13 ore settimanali oltre le figure di coordinamento per 30 ore settimanali .

Dichiarazione dei segretari Filcams CGIL Stefano Gugliotta e Fisascat CISL Teresa Pintacorona: “Già le organizzazioni sindacali in fase di pubblicazione del bando avevano sollevato le perplessità che oggi fatalmente prendono corpo e che delineano una macelleria sociale per le lavoratici ed i lavoratori dell’appalto. Nell’incontro fissato per giorno 26 presso l’Ufficio del Lavoro di Siracusa, auspichiamo che l’amministrazione comunale  richiami la CM Service al rispetto del capitolato d’appalto e d’oneri della gara e non permetta di scaricare sullo scarno salario delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto l’onere dell’offerta tecnica e del ribasso insostenibile del 23,24 %.  . Con la stessa forza, rinnoviamo al Comune di Siracusa di valutare l’opportunità di sospendere in regime di autotutela una gara che rischia non solo di compromettere la qualità del servizio (a parità di superfici da pulire si taglia l’orario di lavoro), ma di trascinare nell’oblio della povertà e della disperazione 37 famiglie dell’appalto e che per questo sono pronti a tutto per difendere il loro salario e la loro dignità.”

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