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“Arancia meccanica” alla Fanusa: arrestati tre catanesi e un siracusano

Rapina in stile arancia meccanica in una villa di contrada Fanusa a Siracusa. Quattro persone incappucciate hanno fatto irruzione nella casa e, dopo avere immobilizzato la coppia che si trovava all’interno, si sono impossessati di oggetti preziosi e della cassaforte. Il colpo, però, è fallito per il tempestivo intervento dei carabinieri che hanno recuperato il maltolto mettendo in fuga i malviventi. Il fatto è accaduto a gennaio e oggi sono scattate le manette ai polsi dei presunti responsabili della rapina, tre catanesi e un siracusano. Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siracusa, a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura aretusea, a carico dei tre indagati di rapina in concorso e di sequestro di persona.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i rapinatori, travisati da passamontagna e armati, dopo aver fatto irruzione nell’abitazione, hanno aggredito uno dei figli del proprietario e la fidanzata, immobilizzati con fascette in plastica e imbavagliate con nastro adesivo.

I due malcapitati sono stati minacciati dai tre rapinatori anche mediante l’utilizzo di armi e coltelli per farsi riferire dove fossero custoditi soldi e gioielli. Dopo aver messo la casa a soqquadro, i rapinatori hanno asportato oggetti di valore e, rinvenuta una cassaforte di grandi dimensioni, l’hanno caricata nel portabagagli dell’auto in loro possesso dandosi alla fuga.

Dopo la fuga dei rapinatori, le vittime sono riuscite a liberarsi e a lanciare l’allarme al 112 consentendo ai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Siracusa d’intercettare, poco dopo, l’auto con a bordo i protagonisti della rapina.  Ne è scaturito un inseguimento che si è concluso in una rimessa di barche, dove i malviventi, sentendosi braccati, si sono dileguati a piedi abbandonando l’auto con la cassaforte. Determinante ai fini delle indagini, l’errore commesso da uno dei malviventi che, nella fretta di abbandonare il veicolo, ha dimenticato un passamontagna e un paio di guanti, da cui in laboratorio è stato possibile estrarre il Dna e individuare così colui che li indossava.

Poco dopo gli eventi, l’intervento dei Carabinieri ha consentito di recuperare la refurtiva e restituire l’autovettura, risultata rubata, al proprietario della villa.

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