Asili nido, scatta la protesta a oltranza di genitori e operatrici
Hanno deciso di recarsi domattina in piazza Duomo per dare vita a un sit-in di protesta ad oltranza. Sono le operatrici del settore e i genitori dei piccoli alunni a causa del ritardo nell’avvio del servizio di asilo nido. A programmare la mobilitazione sono le organizzazioni sindacali di categoria, che hanno avuto modo di confrontarsi con l’amministrazione comunale. Il riferimento è al tavolo tecnico di giovedì alla presenza del sindaco Francesco Italia, dell’assessore al alle Politiche scolastiche, Pierpaolo Coppa e del Capo di Gabinetto, Michelangelo Giansiracusa. Il confronto degli amministratori è stato con i sindacalisti Franco Nardi, Alda Altomore, e di Giorgia Pennuto, in rappresentanza degli operatori del settore.
Dopo una lunga discussione, l’assessore Coppa ha detto a chiare lettere che per la riapertura degli asili occorrono 2 milioni e 300mila euro, che il Comune non in questo momento non possiede. Gli amministratori pubblici hanno fatto presente di avere recuperato parte delle somme dai residui del servizio espletato e dalle somme derivanti dal progetto nazionale per servizi di asilo nido. Il problema sta nei tempi di attivazione del servizio perché dovrà essere il consiglio comunale a prevedere uno specifico capitolo di bilancio preventivo che consenta di bandire la gara d’appalto. “C’è molta titubanza nei tempi di avvio degli asili nido – spiega Franco Nardi, segretario della Funzione pubblica della Cgil – ancora oggi l’amministrazione comunale indica nel mese di ottobre il completamento dell’attività necessaria per fare ripartire il servizio anche perché non si può pensare a una proroga e nemmeno a un affidamento”. Nell’attesa che tutto si appiani, le 600 famiglie siracusane che hanno chiesto di usufruire del servizio di asilo nido, saranno costrette a rivolgersi alle strutture private. “Accadrà il paradosso – dice Nardi – che alla metà di novembre, quando il servizio potrebbe ragionevolmente partire, non ci saranno bimbi da accogliere nelle strutture pubbliche. Il tutto a nocumento delle 90 operatrici che rimangono senza occupazione”.
Nel contempo occorrono 150mila euro per la messa in sicurezza del plesso di Via Regia Corte. Risultato, non si farà nulla, anzi dovendo i genitori dei bambini collocare i propri figli, problema di non poco conto per chi lavora, dovranno cercare soluzioni alternative a proprie spese.
“Ancora una volta – afferma l’avv. Aldo Ganci, coordinatore provinciale del movimento nazionale sovranista – l’amministrazione comunale di Siracusa ha dato prova di pressapochismo e superficialità nell’affrontare i problemi della città. Dopo l’incresciosa vicenda dei bus navetta, l’indecoroso problema dei rifiuti, mai voluto risolvere, lo scempio della Piazza d’Armi del Castello Maniace, ora la città e in particolare molti siracusani, devono fare i conti con la mancata riapertura degli asili”. Mns ha deciso di schierarsi al fianco di genitori e operatori del settore nella protesta che sarà inscenata domani.
A sostenere la protesta sarà anche il coordinamento di Fratelli d’Italia che venerdì ha avuto un incontro con una delegazione di insegnanti coinvolte nella vicenda degli asili nido comunali. “L’esito di tale confronto ha reso ancor più cristallina la spiacevole situazione in cui si trovano gli operatori del settore e le famiglie – dichiarano il Commissario provinciale avv. Giuseppe Napoli e le dirigenti provinciali Emiliana Carpinteri e Silvia Margherita – e non possiamo rimanere inerti soprattutto davanti al silenzio assordante che sta caratterizzando questa vicenda. Che un vertice tra lavoratori, sindacati ed assessore passi in sordina non lascia ben sperare sulla volontà di questa amministrazione di trovare nel breve termine una soluzione valida al problema”. Fratelli D’Italia ha deciso di essere martedì al fianco di maestre e genitori per la protesta che si terrà davanti Palazzo Vermexio prima e dopo la seduta del consiglio comunale che ha tra i punti all’ordine del giorno anche quello relativo al bando asili nido comunali. Ed ancora porterà all’attenzione dei deputati nazionali il problema durante “Atreju 2018”, la 3 giorni di confronto e sviluppo delle tematiche di programma sabato a Roma.