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Augusta, il Tar accoglie il ricorso della Esso Italiana

La prima sezione del Tar di Catania ha accolto il ricorso dalla Esso Italiana srl disponendo l’annullamento delle prescrizioni imposte dal Ministero dell’Ambiente per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale. Il ricorso, che era anche nei confronti del Libero consorzio comunale e dei comuni di Augusta e di Melilli, era stato presentato alla luce del fatto che, nel corso del riesame Aia, il ministero aveva disposto che, “ai fini della riduzione delle frazioni più volatili degli idrocarburi e dei prodotti stoccati nei serbatoi a tetto fisso, il gestore entro il 28 ottobre 2018 è tenuto a installare un sistema di recupero dei vapori (…) I serbatoi che risultano attualmente fuori servizio dovranno essere adeguati prima del loro riutilizzo”; 

La Esso, proprietaria dello stabilimento di Augusta, ereditato poi dalla Sonatrach, la cui principale attività è costituita dalla raffinazione del petrolio greggio e dei suoi derivati, il 26 febbraio 2018 ha trasmesso al Ministero le proprie considerazioni, non condividendo il provvedimento “in quanto richiederebbe interventi non previsti dalle BAT” mentre gli  “interventi non sono giustificabili sotto un profilo di costo in relazione al beneficio ambientale atteso”. La conferenza dei servizi del 28 febbraio ha, però, la prescrizione. 

La società ha aggiunto di aver indicato in sede d’istruttoria, finalizzata al rilascio del riesame Aia, che la raffineria ha eseguito studi modellistici e validato i risultati tramite indagini strumentali sugli sfiati dei serbatoi a tetto fisso, nell’ambito dell’interlocuzione con la Procura di Siracusa. 

Il Tar ha emesso un’ordinanza con cui è stato nominato un consulente tecnico d’ufficio che ha depositato l’esito alla fine di novembre scorso. Sulla scorta di tale documentazione, i giudici hanno constatato che “la società ricorrente, ancor prima dell’adozione dell’Aia, aveva eseguito interventi per l’adeguamento dei serbatoi alle più recenti tecnologie del settore per l’abbattimento delle emissioni di Cov in atmosfera”. Ha, quindi, rilevato che l’esito delle analisi è risultato conforme a quanto dichiarato da Sonatrach Raffineria Italiana per i prodotti contenuti nei serbatoi campionati”. 

Nell’accogliere il ricorso, il Tar specifica che “il corretto utilizzo dei serbatoi (…) è profilo affidato alla responsabilità del gestore e oggetto delle verifiche non solo da parte delle Autorità amministrative (…) ma anche dell’autorità giudiziaria (in caso di emersione, in particolare, di profili di penale rilevanza)”. 

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