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Clinica Villa Rizzo, la Regione stoppa la volturazione

La Regione Sicilia, dipartimento per le attività sanitarie, ha manifestato l’impossibilità a procedere alla volturazione dell’autorizzazione e dell’accreditamento alla società Clinica Villa Rizzo srl, di proprietà dell’imprenditore Gianluigi Rizzo. L’istanza era stata inviata alla Regione Sicilia il 12 ottobre scorso dalla società dell’imprenditore, sulla scorta del decreto di restituzione della casa di cura, reso dal tribunale sezione fallimentare di Siracusa il primo ottobre scorso.

Nella lettera di risposta, pervenuta giovedì scorso alla società richiedente, il dipartimento per le attività sanitarie, area interdipartimentale 5 “Accreditamento istituzionale” specifica che la richiesta “non può essere accolta, tenuto conto della successiva decisione del medesimo tribunale, ex decreto del giudice delegato del 14 ottobre 2015, resa sul contenzioso”.

Il dirigente generale Ignazio Tozzo, e il dirigente d’area, Antonio Colucci, spiegano nella missiva che “accade, infatti, che, in forza dei documenti agli atti d’ufficio, la società istante debba ritenersi non nella effettiva ed attuale disponibilità di qui requisiti di strutturali e organizzativi necessari ex decreto dell’assessore alla Sanità, 890/2002 e sue modificazioni e integrazioni all’esercizio della richiesta attività ospedaliera”.

Amaro il commento da parte del legale dell’imprenditore Rizzo: “Dal provvedimento si comprende come la Regione Sicilia manifesti l’impossibilità di volturare l’accreditamento alla società Clinica Villa Rizzo – spiega l’avvocato Giuseppe Cavallaro – che a pieno titolo sarebbe pronta fin d’ora a subentrare alla gestione provvisoria. Impossibilità dettata, come testualmente può leggersi, dalla contradditoria volontà decisoria del Tribunale di Siracusa, che prima decide di restituire l’intera azienda all’avente diritto, il dottor Rizzo, salvo poi sancirne la continuazione in esercizio provvisorio”.

“A seguito di tali dati – continua l’avvocato Cavallaro – la clinica versa in uno stato di potenziale crisi, sollevando le problematiche che si erano create in ordine ai posti di lavoro e al paventato trasferimento dell’azienda a Noto. In ogni caso, la più volte dichiarata disponibilità di Rizzo a farsi carico da subito dell’intero complesso, garantendone la salvaguardia e la tutela dei lavoratori, è stata esclusa dal dettato del giudice, ora in corso di reclamo. Non risultano, però, superati i problemi, che con la mancata restituzione continuano a presentarsi. Deve evidenziarsi, ancora, la contrapposizione fra la visione della Regione Sicilia, con la decisione del Tribunale di Siracusa di insistere nella continuazione di un esercizio provvisorio durato oltre ventiquattro mesi”.

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