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Commemorato a Canicattini Bagni il 29° anniversario della strage di Capaci

«Con convinzione, nella vita di tutti i giorni, continuiamo a percorrere a testa alta la strada della legalità e dei grandi valori morali che ci hanno lasciato in eredità eroi come Giovanni Falcone, la mo-glie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, e tutte le vittime delle mafie, per costruire nel bene il futuro dei nostri territori».

Così questa mattina il Sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, in Piazza Borsellino, all’ingresso della città, davanti alla stele che ricorda i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per commemorare e ricordare, nella Giornata della Legalità, con la deposizione di una corona d’alloro, il 29° anniversario della strage di Capaci nella quale, il 23 maggio 1992, persero la fine, per mano mafiosa, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Una cerimonia sobria, per evitare assembramenti durante l’emergenza Covid, alla quale hanno preso parte con il Sindaco, tutti i componenti della Giunta, Pietro Savarino, Salvatore La Rosa, Mariangela Scirpo e Sebastiano Gazzara, quest’ultimi anche nel ruolo di Consiglieri e Capogruppo di maggioranza, ed ancora, il Presidente e il Vice Presidente del Consiglio comunale, Paolo Amenta e Loretta Barbagallo, il Capogruppo consiliare di minoranza, Danilo Calabrò con la Consigliera Francesca Cassarino, e una rappresentanza della locale stazione dei Carabinieri e del Comando di Polizia Municipale.

Dopo le note del silenzio d’ordinanza suonate da un giovane trombettista del Corpo Bandistico Musicale “Città di Canicattini Bagni”, la deposizione della corona d’alloro e l’intervento del Sindaco Miceli.

«Rinnoviamo l’impegno di legalità – ha aggiunto il Sindaco Marilena Miceli – e lo facciamo nel luogo simbolo, all’ingresso della città, scelto per testimoniare l’importanza dei valori che questi eroi ci hanno lasciato in eredità. In questo triste periodo di emergenza Covid, che tante fragilità sta causando dal punto di vista economico, sociale, etico e morale, rendendole facili preda delle organizzazioni malavitose, abbiamo il dovere, dentro e fuori le istituzioni, di veicolare e insegnare, in particolare ai giovani, il messaggio e la strada tracciata da chi ha fatto della legalità e della dirittura morale la propria ragione di vita nell’interesse collettivo, sino all’estremo sacrificio per difenderle e affermarle».

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