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Condanna confermata in appello per Claudio Musso

Confermata in appello la condanna a 7 anni e 4 mesi, inflitta nei confronti del siracusano Claudio Musso di 48 anni, che si è costituito ai carabinieri della stazione di Cassibile il 2 luglio del 2014, dopo avere ferito con alcuni colpi di pistola un parente in via Luigi Cassia (nella foto) nel corso di un litigio.

La Corte d’appello ha confermato quanto era stato irrogato appena un anno fa in primo grado dal gup del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, dopo l’ammissione dell’imputato al giudizio abbreviato. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, doveva rispondere del reato di di tentato omicidio. Il legale difensore, nella sua arringa, ha poggiato la richiesta di revisione in meglio della pena sulla ricostruzione della dinamica dell’episodio, secondo cui la vittima è rimasta ferita al collo senza che il proiettile raggiungesse alcuno degli organi vitali e basandosi anche sulle dichiarazioni rese subito dopo l’arresto dall’imputato, secondo cui l’intenzione non era quella di uccidere bensì di intimorire la vittima.
La discussione avvenne in via Cassia. Sia Claudio Musso sia il coetaneo, preso di mira avevano litigato per difendere l’onore di un loro parente. Dalle parole, i due sono passati ben presto ai fatti e Musso ha estratto la pistola e da brevissima distanza ha centrato la vittima alla nuca senza ledere, per fortuna, organi vitali fuoriusciva dalla parte opposta. Infatti, trasportato in ospedale, i sanitari sono riusciti a curarlo senza che il malcapitato subisse alcuna conseguenza fisica da quel ferimento. Temendo il peggio, intanto, Musso si era dato alla fuga e per due giorni si è rifugiato nella zona balneare di Fontane Bianche prima di decidere di consegnarsi ai carabinieri.

M.G.

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