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Dopo la diagnosi di miocardite, siracusano ricoverato all’Ismett di Palermo

Si trova ricoverato all’Ismett di Palermo, Francesco Ardita, il siracusano che ha accusato una grave forma di miocardite. Intorno alle 14 di ieri, l’ambulanza del 118, lo ha trasportato all’eliporto di Siracusa dove è stato trasbordato sull’elisoccorso. Con il velivolo è stato poi trasportato all’Ismett, di Palermo, l’istituto superiore meridionale per i trapianti, dove adesso gli specialisti proveranno ogni strategia per salvargli la vita.

Francesco ha accusato, alla fine di febbraio, i primi sintomi legati a insufficienza respiratoria associata a frequente tosse. “Il medico di famiglia gli ha diagnosticato una bronchite asmatica”, spiega il padre, Agatino Ardita, che con la famiglia sta affrontando un’altra durissima prova dopo la morte della figlia Eligia e della nipotina Giulia, per mano del marito e padre, come sancito da due sentenze. Per scongiurare l’ipotesi di contagio da covid, su iniziativa dei familiari, Francesco è stato sottoposto a un tampone che ha dato esito negativo. “Per tutto il mese, mio figlio è stato sottoposto a continue visite da parte del medico – continua Ardita – volevamo saperne di più e, persistendo lo stato di grave sofferenza, abbiamo fatto eseguire i raggi ai polmoni, il cui referto ha escluso la bronchite asmatica”. 

Anziché migliorare, il quadro clinico di Francesco peggiora e il 26 marzo viene consigliato di cambiare terapia ma il giorno dopo, persistendo i problemi respiratori, Francesco viene trasportato al pronto soccorso dell’Umberto primo. Il controllo medico e poi la fatale nuova diagnosi di miocardite, un’infezione virale del muscolo cardiaco provocato da qualche virus. Il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva mentre ogni giorno che passava, si rendeva urgente e necessario il trasferimento di Francesco in un istituto specializzato come consigliato da alcuni medici dello stesso ospedale siracusano. 

“Dobbiamo ringraziare i dottori Contarini e Rotondo – spiega Agatino Ardita che per l’intera mattinata di ieri ha presidiato l’eliporto in attesa dell’arrivo dell’elisoccorso, che tardava ad arrivare per avere fatto un altro intervento di soccorso – che hanno dimostrato grande professionalità e profonda sensibilità nel tenere in vita Francesco anche se, a nostro giudizio, sarebbe stato opportuno trasferire nostro figlio a Palermo qualche giorno prima. Adesso le nostre speranze sono legate a questo nuovo ricovero all’Ismett, dove ci sono strumentazioni tecnologiche e apparecchiature diagnostiche in grado, speriamo, di risolvere il problema di Francesco”. 

La famiglia Ardita torna a vivere nell’incubo, quindi, aggrappandosi a tutto pur di salvare la vita di Francesco. “Abbiamo perso una figlia e una nipotina, ancora in grembo, in maniera assurda – conclude Agatino Ardita – non vogliamo perdere anche Francesco”. 

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