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Elezione del nuovo sindaco di Siracusa: un esercito di candidati tra sogno e realtà, strane manovre e tanti traccheggi…

Siracusa. Sono oltre una dozzina i partecipanti alla maratona che si sono schierati nella linea di partenza e che aspirano a conquistare il Vermexio. C’è tanto protagonismo misto a sogni impossibili nelle tante richieste a candidarsi sindaco della città di Archimede. Non c’è invece un modo concreto per dire quello che non si può dire, o cosa si nasconde dietro l’elegante silenzio, per esempio, di Forza Italia che scavano nel solco delle candidature in segretezza, compreso l’invito a Titti Bufardeci che nessuno ha capito finora cosa farà, oppure di un possibile super candidato: un noto magistrato in pensione.

L’elezione del prossimo sindaco di Siracusa sarà come un terno al lotto; ci vuole intanto un personaggio capace di tenere il potere occulto a una distanza di sicurezza, così come i sospetti dei gioghi sporchi dei comitati d’affari che stanno cercando la persona giusta nella lista giusta, per non bruciarsi sul nascere. È un vero esercito di personaggi dichiarati trasversali a tutti i partiti ad essere in agitazione costante. Il Movimento 5Stelle ha parcheggiato nei propri “stalli” per il momento Silvia Russoniello e Giovanni Napolitano, ma si parla anche di mettere in campo varie liste civiche (o civetta) con candidati sparsi a macchia di leopardo.

Tra le candidature che stanno gravitando per il momento “nello spazio libero” della politica dei “salotti di pietra”, Simona Princiotta rimane iscritta con il numero 1 ai nastri di partenza, ma non è dato sapere con quale lista o formazione politica gareggerà nella corsa verso il Vermexio; per il centrodestra nella rissa c’è Fabio Granata in cerca di spazio; Ciccio Midolo Lega (che pare voglia andare da solo per la sua strada); poi ancora in libertà Giuseppe Impallomeni attuale vice presidente del consiglio comunale lanciato nella spasmodica ricerca di una collocazione per la scalata dello scranno più alto del Vermexio; nella mischia troviamo il giovane rampante che scalpita già da un po’ Damiano De Simone; ancora nel centrodestra c’è Enzo Vinciullo che aspetta una risposta certa e in caso negativo con l’opzione di essere il candidato designato alla presidenza della Provincia; ancora una volta presente alla partenza Ezechia Paolo Reale in cerca dell’alleanza multipla; Gianluca Scrofani anche lui con due o tre liste civiche, o civetta, distinte. Per i Verdi obbligato Giuseppe Patti, mentre per i gruppi ambientalisti arriva Giovanni Randazzo, fratello di Ettore. Anche Massimo Milazzo rimane in calma meditazione scrutando l’orizzonte in attesa che passi la “nave buona”. Ma tutti rimangono inesorabilmente con il “rapporto umano” della politica ancora non del tutto consolidato, col nervo scoperto.

Quella che rimane in bilico è la candidatura del fido renziano e sindaco uscente Giancarlo Garozzo nelle file del Pd, anche se fonti interne del partito confermano un tentativo di accordo con il suo vecchio sodalizio Foti-Cafeo e la manovra di raccordarsi anche con Bruno Marziano e altri cespugli in cerca d’autore. Situazione davvero difficile da gestire. Uno scenario destinato a forti modificazioni, dove i partiti tradizionali non possono escludere del tutto che insiste il fronte populista ancora con i motori caldi delle ultime conquiste e i risultati ben conservati nella cassaforte del malcontento popolare, che a Siracusa è abbastanza elevato e silente.

Concetto Alota

 

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