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Fatti di Avola, tutti in silenzio davanti alla lapide di contrada Chiusa di Carlo

A 55 anni dai Fatti di Avola, oggi la commemorazione in ricordo di Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona. “Quest’anno – dice il sindaco, Rossana Cannata – il nostro omaggio alle vittime di quei tragici fatti con l’emozionante rievocazione storica degli avvenimenti a cura del poeta Sebastiano Artale e la presentazione del fumetto” Le pietre della rivolta” realizzato dal brillante giornalista Francesco Nania, con prefazione a cura del Professore Sebastiano Burgaretta e il patrocinio del Comune di Avola”. L’amministrazione comunale ha voluto contribuire, infatti, alla perenne memoria collettiva con la divulgazione di un’innovativa comunicazione creativa, diretta ai giovani e alle nuove generazioni con un linguaggio sicuramente fra i più efficaci per lo sviluppo di una solida coscienza civile.

Alla cerimonia in contrada Chiusa di Carlo, presenti i parlamentari nazionali Antonio Nicita e Luca Cannata, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Avola 2 dicembre 1968, km 20 della statale 115. La protesta dei braccianti che protestano per l’eliminazione delle gabbie salariali finisce con la morte di Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia e 48 feriti per mano dei poliziotti appartenenti al battaglione mobile di Siracusa. È una pagina nera della storia dei braccianti in Sicilia, ma quei fatti hanno avuto dei risvolti importanti: dall’eliminazione delle gabbie salariali all’accelerazione del dibattito politico che ha portato allo Statuto dei Lavoratori, pietra miliare dei diritti dei lavoratori e dei diritti sindacali. Rievocare tutto questo significa ricordare da dove veniamo e ravvivare quella fiamma necessaria alla lotte di  rivendicazione di oggi”, ha commentato Ninetta Siragusa, segretaria Uil Sicilia e Area Vasta – Siracusa.

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