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Giornate del Fai, riflettori sulla chiesa del Collegio e sul palazzo del Vermexio

Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 torna puntuale l’appuntamento con le Giornate FAI
d’Autunno. Un evento di spicco per gli amanti dell’arte, della cultura e del patrimonio ambientale,
un’opportunità per coloro che vorranno scoprire i tesori di Siracusa, accompagnati dai volontari Fai
e dai ciceroni delle scuole della città aretusea.
Cittadini, turisti e viandanti per caso, adulti, bambini, famiglie ed amici, andranno alla ricerca di
luoghi nascosti o dimenticati, ancora una volta guidati dai volontari della Fondazione Fai –
Delegazione di Siracusa. Luoghi impolverati dal tempo verranno riaperti al pubblico ed altri già noti
brilleranno di luce nuova. Passione, entusiasmo e amore per l’arte saranno ancora una volta il
vessillo di questo nuovo evento, un “pellegrinaggio artistico-culturale” in cui giovani studenti si
avvicineranno al sacro per tramite dell’arte, imprescindibile veicolo di cultura, innovativo
strumento di didattica emozionale.
L’appuntamento coi volontari Fai, sabato 14 e domenica 15 dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo
ingresso ore 17.00) per visitare i siti sotto elencati:
STORIE E INCANTI NELLA CHIESA DEL COLLEGIO DEI GESUITI
Posta in via Saverio Landolina 13, nel cuore del centro storico di Ortigia a Siracusa, la chiesa del
collegio dei Gesuiti, è assolutamente un luogo da non perdere. Un luogo magico, ricco di storia e
dimenticato dal tempo. Per ben quarant’anni, infatti, da quando gli ultimi Gesuiti lasciarono Siracusa
nei primi anni ’80, la chiesa ha chiuso i battenti per un lungo restauro, prima di allora però due
eventi di spicco sono stati occasione per visitarla, la grande Mostra su “Mario Minniti e i
Caravaggeschi siciliani” e un evento del G8 sui temi ambientali.
La fondazione del collegio dei Gesuiti a Siracusa risale al 1554 e la prima pietra per l’edificazione
della chiesa fu posta il 31 luglio 1635 in coincidenza con la festa di Sant’Ignazio. La chiesa e il collegio
rappresentano uno dei più importanti complessi della Sicilia barocca, scrigno di esaltazione sacra
alla maniera dello stile gesuitico romano, espresso ai massimi livelli sia nelle dimensioni delle
decorazioni esterne che nelle opere d’arte in essa contenute.
Fra queste ricordiamo, ad esempio, la splendida statua del Santo, opera dello scultore palermitano
Ignazio Marabitti, datata al 1756. Di grande valore anche il dipinto di Antonio Madiona raffigurante
S. Francesco Saverio e i bellissimi altari in marmo provenienti dalla ex chiesa dei Gesuiti di Palermo
e qui ricomposti tra il 1927 e il 1931. Ricco di marmi policromi anche l’altare maggiore di Giovan
Battista Marino. Splendide le due grandi cantorie ai lati dell’altare maggiore.
ALLA MANIERA DI SPAGNA: IL SEICENTESCO PALAZZO DEL SENATO NELL’OPERA DEI VERMEXIO
Il Palazzo del Senato, sito in piazza Duomo ad Ortigia, sopravvisse al devastante terremoto del 9 e
11 gennaio 1963. Fu commissionato dal governo della città all’architetto Giovanni Vermexio, da cui
prende il nome, in sostituzione dell’antica Camera Reginale della città. Ad oggi l’edificio è sede degli
uffici del Sindaco e del Municipio. Per la prima volta il Palazzo sarà mostrato nella sua interezza, dai
sotterranei, con i resti delle capanne circolari dell’età del bronzo e di un antico edificio di culto
dedicato alla dea Artemide risalente al VI secolo a.C., fino alla terrazza da cui si gode uno dei più
affascinanti panorami della città.
Il primo piano dell’edificio è impostato su schemi classici, con grandi finestre timpanate e paraste
bugnate di stile dorico toscano, poi completato da una solenne trabeazione decorata con metope e
triglifi. Non sono assenti gli elementi barocchi e la peculiare “firma” del Vermexio (riconducibile,
forse, all’estrema magrezza dell’architetto): un minuscolo geco posto nell’angolo sinistro del
palazzo, visibile ad occhio nudo a chi avrà la voglia di cercarlo col naso all’insù. All’interno dell’atrio
è parcheggiata la settecentesca carrozza del Senato, realizzata sul modello delle berline austriache.

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