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Giovane regista netino alla Biennale di Venezia con un corto sperimentale

Un viaggio di piacere, una vacanza per festeggiare un traguardo e ci si ritrova con un’idea che non  lascia in pace, nutrendo ed agitando la vena artistica del regista netino Giuseppe Favaloro. “Parti per stare in relax e torni con due ore di immagini che vogliono raccontare una storia, che aspettano di essere viste e commentate”. Così è stato e “A mirror of Venice” non solo ha visto la “luce” ma ha anche partecipato alla categoria “Orizzonti”, sezione cortometraggi, della 78° edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia poche settimane fa. La città sull’acqua, e che nell’acqua è riflessa, è l’unica grande protagonista del corto di Giuseppe Favaloro che la mostra ondeggiante ed incredibilmente bella nel suo specchiarsi tra le calli. “Una città non è disegnata semplicemente, si fa da sé. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie”. Poche parole, pensieri importanti che scorrono sull’elemento acqua mentre l’antico canto dei battipali avvolge tutto in un’atmosfera onirica. “Intuizione e ricerca per proporre un corto su questo incanto di città nuovo e senza tempo – ci spiega il regista -. Ne ho curato tutti gli aspetti e lasciato il più possibile alle immagini, così come le avevo riprese, raccontare quanto io avevo visto”. Il corto di 5 minuti e 20 secondi ha ricevuto una comunicazione molto importante e che potrebbe aprire degli interessanti sviluppi all’opera e allo stesso autore. Centro! In una ribalta così prestigiosa aver catturato l’attenzione e aperto prospettive inimmaginabili, al momento della partecipazione alla kermesse, è una soddisfazione da condividere. 

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