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Gli agenti penitenziari: “Vogliamo più sicurezza”

La concomitanza con le celebrazioni del bicentenario della fondazione del corpo degli agenti di polizia penitenziaria, è stata l’occasione per mettere in atto una protesta che ha come base una serie di problemi rimasti irrisolti.

Le varie sigle sindacali hanno preso parte a Roma al sit-in di protesta dopo che il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non ha dato certezze ai rappresentanti ricevuti in un recente incontro a Montecitorio, Problemi che interessano da vicino anche il personale di servizio nei penitenziari di Augusta e di Siracusa. A Cavadonna, in particolare, con l’apertura del nuovo padiglione, sono aumentati i detenuti mentre è pressoché immutato il numero degli agenti.

“Meno parole e più fatti a sostegno della polizia penitenziaria – ha commentato il segretario del Cnpp, Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria, Massimiliano Di Carlo – al centro della rivendicazione sindacale la richiesta di più sicurezza e adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari, dopo l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre; un adeguato piano di nuove assunzioni di agenti di polizia penitenziaria (sono 8.000 le unità necessarie al Corpo); un adeguamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni”. Al sindacato interessa anche il ripristino di relazioni sindacali in sede centrale (Dap) e negli istituti e servizi penitenziari del Paese; una rimodulazione del provvedimento di riordino delle carriere.

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