L'Opinione

I dirigenti scolastici alzino per protesta una bandiera bianca 

Immaginate cosa accadrebbe se da domani dicessero al corpo umano che vengono aboliti cibo e acqua ma deve continuare ad assolvere alle sue funzioni quotidiane. Gli studiosi hanno calcolato che occorrerebbe in media una settimana per sopraggiungere la morte. Adesso pensate all’ex cinema Verga, al vecchio carcere borbonico, alla nuova sede di via Maestranza della Prefettura, all’ostello della gioventù di Belvedere, al cantiere del Liceo Einaudi, al nuovo Alberghiero, alle strade provinciali che servono la zona balneare, alla riserva Ciane Saline, alla Maremonti, alla strada di collegamento tra villaggio Miano e Belvedere, solo per fare una decina di macroscopici esempi di opere pubbliche, oppure alle spese di funzionamento degli istituti scolastici superiori, all’assistenza agli alunni diversamente abili nelle scuole, ai bisogni di non vedenti e non udenti, giusto per portare alla mente alcuni tra i principali servizi erogati dalla ex Provincia Regionale di Siracusa. In mezzo, trentadue mesi di lotte intestine per la spartizione del potere nei Liberi consorzi tra comuni, che si sono tradotte in trentadue mesi di commissariamenti per pagare, finché si potrà, stipendi e mutui. E’ questa l’immagine plastica del fallimento della riforma del Partito Democratico, del Presidente della Regione e dei tanti Sindaci che si sono disinteressati ad opere pubbliche e servizi ricadenti nel loro territorio sol perché la legge non attribuiva loro competenze amministrative, come se alla Regione governasse gente di altri partiti rispetto al loro. E’ anche il caso di Siracusa, dove non sono accettabili critiche da chi ha espresso assessori in questo governo regionale o era candidato nelle liste che sostenevano questo Presidente della Regione o è legato allo stesso partito che sta mal governando la Sicilia, come se a Siracusa fossimo sulla luna. Rinunciare per tre anni ad occuparsi di opere pubbliche e servizi ricadenti nel proprio territorio attraverso un’azione di impulso sulla Regione e sui commissari da parte del Comune di Siracusa è stato un errore imperdonabile. Così come nascondere ai cittadini che servizi e opere pubbliche non venivano aboliti insieme alle Province, ma semplicemente non sarebbero state assegnate risorse economiche per lasciarli all’abbandono. Invitiamo tutti i dirigenti scolastici degli istituti superiori del Comune di Siracusa ad aggiungere simbolicamente alle bandiere presenti all’esterno delle proprie scuole anche una “bianca” in segno di protesta.

Cetty Vinci – Michele Mangiafico – Sergio Paparo

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