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I lavoratori di Siracusa Risorse di nuovo in agitazione

Siracusa Risorse, riesplode la mobilitazione. Lo fanno Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nei confronti del commissario provinciale Antonino Lutri e, di riflesso, verso i deputati regionali e nazionali siracusani. C’è da salvaguardare il posto dei 106 lavoratori, garantire un servizio e tenere in vita una società che la stessaRegione Siciliana e i media nazionali (Sole 24 Ore) hanno definito <<sana e senza alcuna pendenza o bilancio in negativo>>.

Per questo motivo Vera Carasi e Anna Floridia, rispettivamente segretarie provinciali di Fisascat e Uiltucs, insieme con i rispettivi segretari generali Paolo Sanzaro (Cisl) e Stefano Munafò (Uil), hanno sollecitato il commissario provinciale Lutri alla firma del contratto scaduto a dicembre 2015, al saldo degli stipendi arretrati e al pagamento delle fatture pregresse con un istituto di credito.

<<Da tempo abbiamo chiesto un confronto con il commissario provinciale Lutri (nella foto) perché lui stesso continua ad evitare questo incontro – dicono le organizzazioni sindacali – affinché possa dare seguito alle nostre richieste e quindi sostegno alle nostre azioni a tutela dei lavoratori. C’è da mantenere in vita una società che opera per la sicurezza stradale per circa 3000 km complessivi in tutta la provincia, fa trasporto disabili, servizio Tosap e viabilità. Questa società ha un bilancio positivo a differenza di altre che hanno presentato bilanci in negativo, quindi è sana e occorre che si tuteli>>.

Un monito esteso poi anche alla classe politica: <<Ai deputati chiediamo che si impegnino fino alla costituzione del Libero Consorzio con un suo effettivo presidente, a far sì che la situazione di questi lavoratori possa risolversi prima possibile. Le organizzazioni sindacali ribadiscono che nessun commissario può mandare sul lastrico dei lavoratori che garantiscono un servizio efficiente per la collettività e di conseguenza le loro famiglie. Chiediamo quindi un incontro al commissario Lutri e quindi con il prefetto Gradone. Se il commissario non vorrà incontrarci, chiederemo al prefetto di convocare un tavolo tecnico e coinvolgere lui stesso il commissario provinciale, perché la situazione non può essere congelata in questo modo>>.

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