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La nomina di Gerratana ad assessore fa arrabbiare Marziano

Il successore di Maria Rita Sgarlata alla guida dell’assessorato regionale all’Ambiente è il rosolinese Piergiorgio Gerratana. 31 anni, originario di Ragusa, Gerratana è consigliere comunale a Rosolini. Renziano di ferro, è considerato molto vicino all’ex sindaco di Rosolini Giovanni Giuca, il cui nome circolava insistentemente tra i possibili successori della Sgarlata. In realtà, nella mattinata di ieri circolava anche il nome dell’assessore del Comune di Siracusa, Liddo Schiavo, ma alla conta dei fatti è stato preferito il trentunenne funzionario della Cia, sigla sindacale degli agricoltori e  componente dell’assemblea nazionale del Pd.

Mantenuti, quindi, gli equilibri all’interno della Giunta Crocetta che ha dato spazio ai renziani per bilanciare la nomina di Ezechia Paolo Reale di Art. 4. Ma la nomina di Gerratana ha fatto scattare l’allarme in casa cuperliana. A sollevare il problema è il deputato regionale del Pd Bruno marziano, il quale ritiene questa nomina una mossa scorretta tanto più perché messa in atto a tre settimane dalla ripetizione del voto delle elezioni regionali nelle nove sezioni tra Pachino e proprio Rosolini.

Marziano ha annunciato proprio in mattinata la presentazione di un esposto alla magistratura per verificare se possa essere ravvisato il reato di voto di scambio nella nomina di Gerratana.

GENNUSO: “NOMINA INTEMPESTIVA E SOSPETTA”. L’ex deputato regionale Pippo Gennuso, commenta la nomina del suo concittadino ad assessore regionale all’Ambiente: “Una nomina tanto importante quanto intempestiva, fatta cadere nel vivo di una campagna elettorale, generata da fatti oscuri che hanno leso la credibilità delle istituzioni e macchiato le regole della democrazia. Crocetta in barba a qualsiasi principio di correttezza istituzionale, con la nomina di Gerratana, vuole centrare due obiettivi: far fuori una parte del Partito democratico impegnato a sostenere un suo rappresentante nelle elezioni regionali del prossimo 5 ottobre. L’altro  quello di far fuori o meglio di tentare di ostacolare il mio ritorno all’ Assemblea regionale. Si sappia che non sono contrario alla nomina di un rosolinese nell’esecutivo regionale, ma dissente sui tempi e sui fini della nomina stessa.

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