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L&C: “Danni per il maltempo: non lasciate soli i sindaci”

Il movimento politico Lealtà e condivisione ha diffuso un documento sui problemi causati dalle piogge alluvionali sul territorio siracusano. Questo il testo integrale dell’intervento.

Gli eventi meteorologici di estrema intensità che hanno interessato e che ancora oggi hanno arrecato danni al territorio di Siracusa e della sua provincia, oltre le aree interne del ragusano e parte della Sicilia occidentale, hanno squarciato il velo d’indifferenza dei tanti che non avevano dato importanza alla fragilità del territorio in cui viviamo. Le città e le campagne messe a rischio dagli incendi e dalle altissime temperature estive sono le stesse che hanno subito i cicloni e nubifragi in ottobre e novembre: eventi estremi che sono le facce della stessa medaglia.  Laddove si sono registrate le temperature eccezionali pari a 50 gradi  si sono verificati infatti i nubifragi  che hanno causato l’esondazione dei fiumi e dei torrenti. In pianura ed in prossimità della costa gli allagamenti sono conseguenza  delle alte temperature del mare che provocano la formazione dei cicloni costieri e le foci dei fiumi sul porto grande di Siracusa, dove si sono riversate enormi quantità di detriti vegetali,  sono stati il recapito naturale della furia dei tratti  montani dei corsi d’acqua Anapo e Cifalino.

Nelle aree interne collinari e montane, la quantità e la velocità delle piogge sono state causa delle frane dei versanti  causando le interruzioni di corrente elettrica e di approvvigionamento di acqua potabile a Cassaro e Ferla . L’ Anapo che solitamente è il fiume tranquillo e amico, meta delle nostre passeggiate il cui percorso naturalistico è stato profondamente alterato dagli incendi dell’estate scorsa,  è stato causa dell’esondazione dello scorso lunedì sera quando ha separato a metà le zone costiere dalla città di Siracusa all’altezza del ponte sulla S.S. 115. 

Augusta è rimasta isolata per giorni dalla terraferma essendosi allagate tutte le vie di comunicazione perché è  città sul mare ,  penisola collegata da un istmo travolto dall’esondazione dei fiumi e torrenti che lo attraversano.

I Sindaci non possono da soli, trovare le soluzioni a tali nuovi  disastri ambientali e le strutture di protezione civile  continuando ad operare in emergenza   sosterranno, grazie anche alla generosità dei volontari,  la popolazione a rischio di incolumità ma non il territorio. Nonostante la conclusione dei lavori del tavolo prefettizio, per molti cittadini del siracusano l’emergenza non è mai  finita  ed infatti dopo il 28 e 29 ottobre si sono verificati gli eventi del 18 e 19 novembre scorso con le esondazioni dei fiumi Anapo e Cifalino.

E’ necessario ed urgente  infrastrutturare il territorio progettando fin da adesso gli interventi di prevenzione degli incendi così come delle alluvioni, utilizzando i fondi previsti dal PNRR . Occorre abbandonare l’ottica dell’emergenza chiedendo in Prefettura un cambio di paradigma che coinvolga tutti i soggetti pubblici responsabili per affrontare con competenza tecnica gli interventi necessari al ripristino delle condizioni naturali alterate negli ultimi decenni. Chiediamo che vengano coinvolti nei tavoli tutti quei tecnici , nessuno escluso, compresi gli storici,  capaci di affrontare e risolvere le criticità del nostro territorio. E non parliamo di fine dell’emergenza bensì di continuità nella prevenzione chiedendo al sig. Prefetto, come già richiesto da altre forze politiche,  di attivare  tavoli tecnici  permanenti che coniughino l’analisi dei danni con le proposte di intervento in una visione unitaria della gestione di un territorio finora maltrattato e disilluso.

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