Cultura

“Nessun dolore, una storia di CasaPound” di Domenico Di Tullio

Puoi sentire i colpi di chitarra, il ritmo della batteria e la voce roca del cantante; puoi sentire suoni ed ascoltare parole mentre quelle stesse parole diventano storie, raccontano fatti, come nessuno prima li ha mai narrati. “Nessun dolore, una storia di CasaPound” è in realtà la Storia, della nascita, della crescita e dell’affermazione di quello che dodici ragazzi costituirono come associazione nel 2008. In continuità con l’esperienza della prima occupazione di uno stabile nel 2003, e sempre attorno al gruppo degli Zetazeroalfa e del loro leader Gianluca Iannone, il libro di Domenico Di Tullio ci conduce per mano all’interno di CasaPound, al nucleo portante di quello che, nato come movimento inquadrato nella realtà variegata della Capitale, oggi trova consensi dalle Alpi alla Sicilia. Uno “strano caso editoriale” (così lo definisce lo stesso autore, Domenico Di Tullio, n.d.r.) poiché nonostante siano passati già otto anni dalla sua pubblicazione, le presentazioni lungo tutto lo Stivale non si sono mai fermate: ieri a Siracusa è stata la numero 49, e la 50° sarà a Firenze, tra qualche giorno. Ad organizzare questo interessante momento con uno dei militanti della prima ora del Movimento della tartaruga frecciata è stato CasaPound Italia Siracusa, con Pierpaolo Cicciarella che ha aperto il pomeriggio e Franco Napolitano che ha condotto il dibattito su “Identità e sovranità“, con loro anche Angelo Giudice,Presidente del Centro Studi Altra Italia, e Fabrizio SiringoIn un noto albergo del centro di Siracusa, ieri pomeriggio, è stata ripercorsa, dunque, la storia di questo movimento proprio attraverso gli stessi fatti che l’hanno messo a confronto non solo con l’ostilità montata ad arte per tenerlo nell’ombra, ma con la sua stessa natura, i suoi obiettivi, in una parola il suo stile. “Non sentire quelle voci che ti danno mille croci“, cantano gli Zetazeroalfa e “Nessun dolore” parte con un flashback che ci porta al 1978 alla strage di via Acca Larentia; i salti temporali raccontano altre storie, i tempi sono tanto cambiati, e soprattutto niente più complessi di inferiorità. Ci sono gli scontri di Piazza Navona, con i giovanissimi del Blocco Studentesco, che si sono saputi imporre costruendo la propria importante presenza “grazie all’energia forte e coraggiosa che sprizzano” e scrive ancora Di Tullio “quella piazza che solo con il loro coraggio, perdendo oggi, hanno conquistato per sempre”. “In realtà proprio la vicenda del 2008 racconta lo scrittore-, fece venire in mente l’idea di poter scrivere un libro su CasaPound, nel corso di una chiacchierata, e poiIannone volle che fossi proprio io a scriverla”. Avvocato penalista, Domenico Di Tullioè anche il “legale di fiducia” del movimento e ne difende gratuitamente i militanti. “La passione non è una perdita di tempo, mai”. Si parla del libro, ma si parla principalmente di cosa è diventato CasaPound, delle mille sfaccettature di un’impegno, che è nel sociale, nella disabilità, nella protezione civile, nello sport. “Noi facciamo scelte politiche continuamente; ogni nostro gesto testimonia il proprio orientamento politico. Ed un militante di CasaPoundsi distingue sempre”. Eppure c’è ancora molto pregiudizio, ostilità, che sicuramente frenano quella naturale esplosione di consensi, un “sono d’accordo con voi, ma preferisco non espormi”. Atteggiamento che è stato evidenziato anche dall’esponente di Blocco Studentesco siracusano Fabrizio Siringo.”Ci tocca fare circa 100 denunce per diffamazione ogni anno, poiché ci ritroviamo a leggere e sentire falsità e fatti raccontati esattamente al contrario di come sono avvenuti realmente. Ed anche se la presenza di CasaPound sia divenuta, in alcune città, istituzionale, penso ai consiglieri di Ostia, Bolzano, Lucca, etc, c’è ancora un evidente stacco nella comunicazione”. Si persegue dunque nell’idea che essere presenza attiva e costante, promuovere appuntamenti culturali e di approfondimento, sia snodo necessario. “Proprio uno dei “presenti” a Piazza Navona nel 2008 sta per aprire una casa editrice con prime uscite a settembre, e questo significa, perCasaPound, poter riprendersi anche questo settore”. Tra le novità del movimento e il racconto di un passato non troppo lontano ma già in grado di essere storia, il pomeriggio si è arricchito dell’intervento dei presenti e delle domande, tutte soddisfatte, a cui Di Tullio non si è di certo sottratto. “Abbiamo tanto da fare, grandi battaglie da combattere, terra da difendere e storia da ricordare” ha detto in conclusione e anche noi ci abbandoneremo piacevolmente alla lettura di “Nessun dolore”, con la musica degli Zetazeroalfa in sottofondo, ed in attesa di arrivare all’epilogo di questa “storia di CasaPound“: “Perché quando hai una storia e un mondo a cui appartieni, una comunione di intenti e vita così grande e profonda che niente può scalfirla, quanto ti guardi negli occhi  , senza pensare, riconosci accanto a te il fratello, il padre, la figlia, il tuo amore che ti sorride leggero un secondo prima di iniziare la battaglia, non esiste più nessuna paura, non rimane più nessun dolore”. 
 

Emanuela Volcan

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