Attualità

Noto, chiuso il progetto OverArte al centro Anziani

Momento finale per il progetto “OverArte” a cura dell’Associazione CulturArte in collaborazione con il Centro Anziani di Noto ideato e realizzato dall’artista Valentina Mammana, con un momento aggregativo e di festa nei locali di via Giovanni Aurispa, giovedì pomeriggio. Dall’Assessore Medica al Dirigente Serravalle grande plauso è stato espresso per la buona riuscita dell’iniziativa in cui protagonisti sono stati i frequentatori del Centro che con il giusto spirito e la giusta predisposizione si sono messi in gioco realizzando alla fine un’opera pittorica in arte contemporanea, con cui hanno “arredato” i locali del Centro, ma soprattutto hanno vissuto momenti di aggregazione e di crescita personale sotto il segno della scoperta e della conoscenza, grazie al particolare itinerario culturale proposto dalla curatrice del progetto Valentina Mammana. Un entusiasmo contaggioso quello che abbiamo avvertito durante la serata, da tutti i presenti felici per aver imparato le tecniche pittoriche, sperimentato delle cose nuove e sopratutto essere stati insieme tra colori, disegni e voglia di conoscere posti nuovi. E tutto questo è stato ben recepito da parte di chi programma e progetta le attività al Centro anziani; a prendere la parola per primo è stato proprio il responsabile del Centro, Claudio Corte, seguito da Valentina Mammana
che ha illustrato i particolari di OverArte: “Abbiamo svolto 30 ore di laboratorio e 30 fuori per musei; ringrazio per la collaborazione Tiziana Carrubba, e tutti i partecipanti fautori di un’esperienza indimenticabile”. Le fa eco l’Assessore ai Servizi Sociali Vincenzo Medica: “Quando ci si incontra, quando si fa aggregazione è sempre positivo. Sebbene siano trascorsi solo pochi mesi dal mio insediamento avverto un’aria nuova, positiva e di grande partecipazione. Vorrei che questo clima potesse raggiungere tutte le famiglie ma soprattutto i giovani che dagli anziani hanno tanto da apprendere. Nella nostra ottica amministrativa stiamo volgendo uno sguardo importante alla terza età sotto tanti punti di vista, ma la riteniamo innanzitutto la nostra prima fonte di conoscenza e saggezza”. A chiudere l’incontro la foto di rito davanti all’opera realizzata nelle ore del laboratorio e il rinfresco con la tacita speranza di incontrarsi nuovamente il prossimo anno.
E.V.

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