Noto, il primo City Camp per 55 bambini e ragazzi
È iniziato lunedì, 7 settembre, e si concluderà venerdì prossimo, 11 settembre il primo City Camp Acle al plesso Don Bosco dell’Istituto Comprensivo Melodia di Noto. Cinque giorni di full immersion per 55 bambini e ragazzi (dai 7 ai 14 anni) che dalle ore 9 alle ore 17, suddivisi in cinque classi secondo età e grado di conoscenza della lingua inglese, vengono impegnati da cinque Istruttori di madre lingua in attività varie. L’Acle, ente promotore dei City Camp in tutta Italia, nata nel 1998, prevede nel suo statuto la promozione dell’aprendimento delle lingue straniere attraverso metodologie innovative e dell’interculturalità, ed infatti ha riassunto nell’acronimo R.E.A.L. (Rational Emotional Affective Learning) l’impianto teorico su cui sono basate tutte le attività didattiche della propria proposta formativa. L’approccio umanistico affettivo ha il grande vantaggio di motivare la volontà di apprendere e fissare l’esperienza nella memoria a lungo termine, stimolando la sinergia tra discente e docente. La propria attività, riconosciuta a vari livelli, si avvale di formatori ed esperti madrelingua provenienti in gran parte dalla Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia, che sostengono un periodo di ulteriore formazione a Sanremo dove vengono preparati anche i Camp Director, ovvero i referenti dei progetti nei vari luoghi dove si realizza il City Camp. A volere fortemente questo progetto a Noto ed all’Istituto Melodia proprio la Dirigente Scolastica Antonella Manganaro: “L’importanza dell’apprendimento della lingua inglese è oggi largamente riconosciuta, sia quale fattore di crescita culturale e personale, sia quale competenza indispensabile in molti settori del mondo del lavoro: saper parlare un inglese fluido significa avere una carta in più da giocare nella ricerca di un’occupazione rispetto a chi non possiede questa abilità. Purtroppo, a differenza di molti altri Paesi europei, spesso la scuola italiana non è ancora in grado di fornire agli studenti delle competenze in uscita di elevato livello e ciò spinge alcuni genitori più esigenti a far frequentare ai propri figli, per alcune settimane nel periodo estivo, costosi college inglesi. L’idea del “City camp” è certamente una modalità accessibile ad un maggior numero di studenti per vivere una “full immersion” nella lingua inglese, che grazie alla conduzione di giovani e selezionati tutors anglofoni, riesce a coniugare l’aspetto didattico a quello ludico-ricreativo. L’iniziativa, ancora alla sua prima edizione per la nostra città, è stata accolta con entusiasmo dai cinquantacinque alunni iscritti, provenienti dai tre istituti comprensivi del territorio netino ed alcuni persino dai paesi limitrofi. Un ringraziamento particolare va all’Amministrazione comunale, che ha accolto con favore il progetto, concedendo un contributo economico finalizzato ad abbattere i costi di partecipazione a carico delle famiglie”. Un’autentica idea di scuola nuova per la dottoressa Manganaro che dal suo insediamento, avvenuto due anni fa, sta instancabilmente proponendo ed attuando progetti relativi alla conoscenza della lingua inglese, con positivo riscontro da parte delle famiglie. Altro aspetto evidenziato dalla stessa Dirigente Scolastica è la vicinanza concreta delle Istituzioni. “Credo fermamente in una Scuola Pubblica che conceda a tutti pari opportunità di crescita culturale e umana. – spiega il Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Cettina Raudino-. Purtroppo però ancora il nostro sistema educativo non è del tutto allineato a quelli europei e, soprattutto nell’apprendimento e nella pratica delle lingue straniere, si rileva un gap tra i nostri ragazzi e i coetanei degli altri Paesi dell’UE. Per questo ritengo quasi un dovere delle istituzioni, laddove possibile, essere a fianco dei leader educativi impegnati coraggiosamente nelle sfide di questo presente così difficile: un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, può essere affrontato solo arricchendo le competenze e investendo risorse sulla formazione dei giovani, e su una solida base culturale, la sola carta oggi da giocare per garantire occupazione e rendere le nuove generazioni protagoniste vincenti del loro futuro”. Molte famiglie hanno colto questa opportunità e, come detto, ben 55 sono i partecipanti di questo primo City Camp, referente del Progetto la professoressa Daniela Auditore, Camp Director, coadiuvata dalla professoressa Antonella Scardino e dalla maestra Giuseppina Monica, e da due ragazze “helpers” Isabella Bonfanti e Giulia Groppi. Atmosfera di grande coinvolgimento grazie al programma dettagliato che ogni mattina i partecipanti trovano, con uno stretto legame tra le attività didattiche del mattino e quelle ludiche svolte nel pomeriggio. Non ci si annoia sicuramente in questi giorni al plesso Don Bosco colorato dalle bandiere straniere e pronto a vivere venerdì prossimo, con inizio alle ore 18 lo show finale del primo City Camp Acle.
Emanuela Volcan