CronacaPrimo Piano

Operazione San Paolo, cade l’accusa di associazione mafiosa per Massimo Calafiore

Nessun coinvolgimento in associazione mafiosa e nemmeno in organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti.

La Corte di cassazione, accogliendo l’istanza proposta dall’avvocato Domenico Mignosa, ha annullato i due capi d’imputazione più gravi che la Dda di Catania aveva attribuito al solarinese Massimo Calafiore di 51 anni. L’uomo è stato coinvolto il 27 luglio nell’operazione “San Paolo”, con cui i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia hanno stretto il cerchio attorno a ventidue persone ritenute, a vario titolo, responsabili di vari reati. In un primo momento era stato il tribunale del riesame di Catania a rigettare la richiesta della difesa di Calafiore di rigettare i due capi d’imputazione, mantenne inalterata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catania, Carlo Umberto Cannella.

Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, Calafiore avrebbe assunto la reggenza dello storico clan di Solarino capeggiato da Antonio Aparo, anch’egli coinvolto nella vicenda. Il boss ha sempre rigettato l’accusa di avere impartito ordini mentre si trovava detenuto nel carcere di Opera a Milano per riorganizzare i traffici illeciti sul territorio siracusano. Ha escluso di avere mai conosciuto Massimo Calafiore, che, a sua volta, in sede di interrogatorio di garanzia, ha detto di essere estraneo alle accuse formulate dai magistrati della Dda. L’avvocato Antonino Campisi ha prodotto un numero consistente di lettere che Aparo ha inviato al figlio, da tempo trasferitosi a Roma per lavoro, nel cui contenuto non si fa mai riferimento alla riorganizzazione del clan, men che meno di incarichi affidati a Calafiore o ad altre persone, coinvolte nell’operazione “San Paolo”.

La sentenza della Corte suprema riapre a Massimo Calafiore di potere riottenere una misura cautelare meno afflittiva rispetto all’attuale detenzione in carcere. La difesa dell’indagato ha già preannunciato di ripresentare ricorso al tribunale del riesame.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *