Primo PianoSe te lo fossi perso

Palombari in azione per sminare i fondali

In 2 settimane sono stati neutralizzati 48 ordigni esplosivi e 1.050 munizioni per armi di reparto risalenti
alla seconda guerra mondiale
Segui le novità della #MarinaMilitare live su Twitter (@ItalianNavy #ProfessionistiDelMare #ilTuoFuturoèilMare) o sul sito della Marina Militare (www.marina.difesa.it)
Dal 15 al 28 luglio 2019 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Augusta, hanno condotto numerose operazioni subacquee nelle acquee della Sicilia che hanno permesso neutralizzare 48 pericolosi ordigni esplosivi e 1.050 munizioni per armi da reparto.
Gli interventi d’urgenza sono stati disposti dalle Prefetture di Siracusa, Trapani ed Agrigento a seguito della segnalazione, da parte di privati cittadini, circa la presenza in mare di diversi oggetti riconducibili ad ordigno esplosivi.
Le operazioni che hanno visto impegnati gli uomini del GOS per due settimane si sono svolte:
 ad Augusta, il 15 ed il 22 luglio, dove sono stati rimossi e messi in sicurezza 1 proiettile di grosso calibro e 50 munizioni da 12,7 mm;
 a Portopalo, nelle località turistiche di Scalo Mandrie e Baia Kaibo, dove il 13 luglio sono stati bonificati 1 proiettile di grosso calibro e una cassa contenente 1.000 colpi da 7,7 mm rivenuti a soli 1,5 metri di profondità ed a 50 metri dalla costa;
 all’isola di Pantelleria, dal 25 al 27 luglio, dove a pochissimi metri dalla costa della località turistica Bue Marino sono stati rimossi 2 proiettili di grosso calibro, 16 di medio calibro e 11 di piccolo calibro;
 dal porto dell’isola di Lampedusa, dove il 28 luglio sono stati neutralizzati un razzo americano da 2,75 pollici e 16 proiettili da medio calibro, rinvenuti a 5 metri di profondità ed a una distanza di 10 metri dalla costa;
 a Marsala, dove il 31 luglio si sono immersi per effettuare il riconoscimento di un grosso manufatto, che è stato identificato come una bomba tedesca da esercizio, non pericolosa in quanto di cemento.
Tutti gli ordigni ritrovati, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati rimossi dal fondo e sono stati trasportati nelle zone di sicurezza, individuate dalle competenti Autorità Marittime, dove i Palombari di Comsubin li hanno neutralizzati attraverso le consolidate procedute in uso al Gruppo Operativo Subacquei tese a preservare l’ecosistema marino.
Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo S.D.A.I. di Augusta, Tenente di Vascello Marco Presti, ha dichiarato: “In queste ultime due settimane abbiamo percorso numerosi km per raggiungere le diverse zone dov’era stata denunciata la presenza di probabili ordigni esplosivi. Così, sulla base delle richieste delle Prefetture di Siracusa, Trapani ed Agrigento, siamo intervenuti per verificare quanto segnalato da coscienziosi cittadini provvedendo a rimuovere dal fondo 1 razzo da 2,75 pollici, 4 proiettili di grosso calibro, 32 di medio calibro, 11 di piccolo calibro e 1.050 munizioni perfettamente conservate, ripristinando così la navigazione e la balneazione in molte aree della Sicilia. In occasione della stagione balneare voglio ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.

APPROFONDIMENTI:
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve in alcun modo toccarli o manometterli, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alle autorità di polizia competenti.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2019 sono già 22.711 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 17.826 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *