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Parco Neapolis, coinvolgere i sindaci nella programmazione

Per organizzare, gestire, valorizzare il parco archeologico della Neapolis occorre anche il pieno coinvolgimento di tutti i Sindaci che rappresentano le città che il Parco “attraversa” oltre alle altre figure previste dalla legge per la composizione del Comitato Tecnico Scientifico indicato dalla normativa come luogo stabile della governance, e che la Regione Siciliana non può né deve ancora indugiare a nominare poiché si configurerebbe un grave e colpevole ritardo. Lo sostiene l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata, il quale è sostiene che solo così si potranno affrontare i complessi temi legati alla piena valorizzazione dell’intero Parco Archeologico di Siracusa, compresi quelli relativi allo svolgimento degli spettacoli all’interno non solo del Teatro Greco ma dell’intero Parco. Sono certo che in questo modo potremo sciogliere molti nodi e assumere per tempo le decisioni giuste per non disperdere o sminuire ciò che in tanti anni abbiamo “costruito” con la rinascita e la piena collaborazione di Inda e con una intesa sempre attenta all’interesse pubblico con la Regione, i Direttori dei Parchi e gli imprenditori della cultura e dello spettacolo. E mentre prosegue l’istruttoria sulla nostra proposta di inserimento nella W.H.L. Unesco delle Rappresentazioni Classiche come “Patrimonio Immateriale dell’Umanità” e crescono le richieste di grandissime produzioni nazionali e internazionali per organizzare eventi al Teatro Greco o negli, auspicati, nuovi spazi da allestire all’interno del Parco (non una novità, dal 2000 al 2005 lo abbiamo già fatto con l’Anfiteatro Romano), abbassiamo i toni e gli sterili protagonismi, pretendendo l’immediata istituzione del Comitato Tecnico Scientifico, organismo plurale previsto dalla legge per garantire la complessa governance del Parco attraverso un luogo stabile e autorevole di approfondimento, discussone e quindi decisione.
Quello di Siracusa può diventare il Parco Archeologico più visitato della Sicilia e uno dei primi tre in Italia ma solo a condizione di lavorare fianco a fianco, riconoscendo gli sforzi e le scelte di tutti, soprattutto di quelli che ne hanno voluto la nascita e la sua Istituzione contro i veti di speculatori e palazzinari.

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