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“Parole d’odio contro Israele”, assessore Granata sulla graticola

“L’assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, ha assunto una nettissima posizione contro Israele che, a causa del suo ruolo istituzionale, rischia di coinvolgere l’intera città”. Il dito contro l’assessore lo puntano lo scrittore Gianfranco Damico, l’ex sindaco Giancarlo Garozzo, l’ex parlamentare Rino Piscitello, e il professore Elio Tocco. In un documento diffuso alla stampa, affermano, inoltre: “Le parole d’odio utilizzate dall’assessore potrebbero essere lette come un, ci auguriamo involontario, episodio di antisemitismo. Utilizzare parole come “genocidio” o “soluzione finale” per descrivere la risposta di Israele alla guerra dichiaratale da Hamas, che governa la striscia di Gaza, è un modo raccapricciante per costruire analogie ingiustificabili. E accennare appena, definendolo atto esecrabile, alla barbarie dell’uccisione dei 1.400 civili israeliani, tra cui centinaia di bambini, assassinati in modo orribile, è ancora più grave. Come lo è non dire nulla degli oltre duecento ostaggi prigionieri dei governanti di Gaza, tra i quali molti bambini e anche un neonato di appena dieci mesi.
Arrivare a giustificare il terrorismo, chiedendosi “perché non dovrebbe impugnare le armi chiunque di noi avesse avuto due figli uccisi e la casa distrutta”, appare poi davvero spregevole. Aggiungere, inoltre, che “Israele è l’emblema storico della legge del più forte come principale parametro di diritto”, oltre che essere storicamente un falso, mette in discussione il diritto degli ebrei a vivere in un loro Stato.
“Come cittadini di Siracusa – affermano i quattro sottoscrittori della nota – intendiamo prendere le distanze e condannare con forza le parole e i toni d’odio utilizzati da Fabio Granata. Speriamo che lo stesso assessore trovi il coraggio di riflettere sulle sue parole e si scusi. In ogni caso riteniamo inevitabile che il Sindaco prenda le distanze per non diventare corresponsabile”.

Alla nota dei quattro siracusani si è aggiunta la lettera che la giornalista Fiamma Nirenstein ha scritto da Gerusalemme al sin daco Italia perché prenda posizione, e la nota del senatore Antonio Nicita che sollecita lo stesso primo cittadino a ribadire “il contrasto di ogni forma di disinformazione e di espressioni di odi, la condanna di ogni rigurgito di antisemitismo e razzismo”.

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