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Piazza Xibilia, Algilà: “Amareggiati dal partito del no”

In merito alle polemiche sollevate da più parti per la ripavimentazione e la riqualificazione del Largo Xibilia in Ortigia, riceviamo e pubblichiamo la nota della società Algilà, che ha realizzato il progetto e che intende eseguire i lavori in questione.

La polemica esplosa in questi giorni sulla riqualificazione di Largo Scibilia ci costringe ad intervenire per chiarire alcuni aspetti fondamentali che, in buona o cattiva fede, rischiano di essere travisati o male interpretati.

Va premesso che da quando abbiamo scelto Siracusa come una delle sedi della nostra attività, più volte abbiamo avuto contatti con le amministrazioni comunali che si sono succedute per fare da sponsor per l’abbellimento degli spazi antistanti la nostra struttura alberghiera. Una consuetudine che, come avviene in tutto il mondo, permette al privato di sponsorizzare un restyling di un’area degradata o dismessa a netto favore della città.

Certamente abbiamo interesse che l’area antistante al nostro albergo migliori e dunque, nel momento in cui è stato emanato il bando per la riqualificazione di alcune aree, tra cui appunto Largo Xibilia, (pubblicato dall’amministrazione il 21/5/2014) abbiamo risposto positivamente allo stesso.L’ipotesi di progetto presentata riguarda l’intera area dello slargoScibilia come facilmente verificabile in Comune.

Il progetto, che ha un costo preventivo di circa 300mila euro, mira ad abbellire con una ripavimentazione, del verde e delle panchine, una delle più belle terrazze sul mare di Siracusa e a renderla fruibile alla comunità.

Ovviamente questo è stato fatto nel rispetto delle norme, con tutti i passaggi e iter burocratici relativi e senza contropartita alcuna se non con la sola apposizione di una piccola targa col nome dello sponsor, come avviene con le aiuole.

In prospettiva, e a lavori ultimati, vorremmo presentare una domanda per occupare in concessione uno spazio antistante l’albergo per tavolini (regolamentato già dal Comune per tutti gli operatori e quindi nel pieno rispetto delle norme vigenti) seguendo le stesse regole cui sottostanno tutti gli altri pubblici esercizi. Tale concessione non è contenuta nella convenzione siglata con l’amministrazione e non è nemmeno stata da noi presentata la richiesta per ottenerla.

Se ora l’Amministrazione, la Soprintendenza e la cittadinanza di Siracusa ritengono che sia meglio mantenere lo status quo, alla nostra società ovviamente non costa nulla ritirare la disponibilità a finanziare il progetto.

Siamo convinti che interventi come questo migliorino le città, le rendano dinamiche in termini di sviluppo ed accoglienza, contribuiscano al loro miglioramento estetico in funzione di un ideale di bellezza.

 La nostra società ha scelto Siracusa per la sua storia, per il suo fascino e per il suo potenziale inespresso. Qui abbiamo deciso di investire e di contribuire nel nostro piccolo alla rinascita della città, restaurando palazzi d’epoca anche attraverso la scelta di imprese locali, d’impiegare ditte e personale siracusano (sono ben oltre 30 le persone impiegate in hotel a cui si sommano le maestranze locali che utilizziamo per i lavori di ristrutturazione).

Ci amareggia che una volta di più prevalga il partito del no, ma dato che noi siamo solo sponsor economici e che un’accoglienza tanto negativa è stata riservata a un contributo volontario, ritirarlo non costa nulla, anzi per noi sarebbe un grosso risparmio. Per la città di Siracusa riteniamo una grave perdita.

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