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Politica. Fuori i vecchi volponi: la Sicilia in Europa con giovani capaci e decisi

La campagna elettorale per le europee è partita lentamente, ma i proclami della classe politica rischiano, purtroppo, di essere quelli di sempre: retoriche. Per la Sicilia occorre una ricetta politica economica nuova, che entri in sintonia con l’Europa, altrimenti tutti gli annunci dei candidati al Parlamento europeo rischiano di diventare ancora una volta un modo di dire e nulla di più. Rimane il fatto che in Sicilia tutto diventa un problema. La classe politica siciliana finora è apparsa come un acquerello annacquato infelice in una cornice che vede l’Isola ultima in Europa.

Nella Sicilia dei Gattopardi, il benessere economico e sociale appare a tratti pragmatico e i conti economici sono sempre fuori controllo, con il paradosso che le risorse europee a disposizione non riusciamo nemmeno a spenderli. Fenomeno in crescita in tutta l’Europa, specialmente riguardo ai programmi cofinanziati dalla Commissione europea.

Il problema rimane spendere bene queste risorse che non devono avere, si badi bene, un colore politico. Per riuscirvi abbiamo bisogno di organizzazione, di rappresentanti competenti e d’incentivi sul campo che premino chi ottiene risultati e scoraggino chi spreca. E invece troppo spesso abbiamo tenuto sempre gli stessi politici al loro posto, gli stessi dirigenti pubblici e i consulenti nei posti chiavi delle istituzioni nonostante le disfatte registrate, come nella regola dell’appartenenza di un sodalizio, di un gruppo, al di fuori degli interessi generali.

Quello che occorre è una squadra con un nuovo modello economico e produttivo, organizzando reti di economia, di produzione e di scelte in grado di funzionare autonomamente e di rispondere ai bisogni fondamentali della vita del popolo, con le risorse del territorio siciliano che sono esponenziale rispetto allo spreco delle risorse disponibili e alla cura di un clientelismo politico che ha creato finora solo illusioni e debiti a iosa, costringendo migliaia di siciliani a espatriare in terre straniere.

Un nuovo traguardo è possibile utilizzando le risorse della natura e sulla capacità di costruire rapporti improntati al rispetto reciproco, nell’ambito dell’ecosostenibilità, delle bonifiche con nuovi posti di lavoro nei tre Siti industriali inquinati: Priolo, Gela e Milazzo. È dunque possibile riavviare una nuova fase della storia politica economica siciliana. Uscire dagli schemi dei partiti per distaccarsi dalla crisi con un nuovo modello economico per il futuro che non può essere quello fallimentare finora adottato.

Concetto Alota

 

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