Priolo, omicidio Alessio Boscarino: ci sono tre sospettati fermati dalla squadra mobile
Tre persone si trovano in stato di fermo operato dalla squadra mobile della Questura di Siracusa, in collaborazione dei poliziotti del Commissariato di Priolo. Sono sospettati dell’omicidio di Alessio Boscarino. Gli investigatori starebbero per chiudere il cerchio attorno all’omicidio consumato la notte scorsa nel paesino industriale. Sotto torchio dunque tre sospettati della morte della giovane vittima. Boscarino era già noto alle forze di polizia per vari reati, alcuni dei quali inerenti agli stupefacenti e il furto. Gli investigatori stanno ricostruendo alcuni fatti e circostanze della vita della vittima e i rapporti intrattenuti nell’ultimo periodo della sua esistenza, insieme agli eventuali fatti occorsi che riguardano gli ambienti dello spaccio di stupefacenti o di qualsiasi altro indizio che possa aprire una luce sul movente di una morte così assurda.
Secondo una sommaria ricostruzione dei fatti, la vittima avrebbe visto due persone che si sarebbero avvicinate a lui in maniera sospetta. Temendo il peggio, Boscacrino ha cominciato a correre. Una breve fuga, un inseguimento ed è stato raggiunto da una sequela di colpi di pistola stramazzando al suolo, mentre i killer hanno avuto il tempo di fuggire a piedi favoriti dall’oscurità.
La trappola mortale si è concretata all’interno dei giardinetti di Priolo in via Tasso, dove la vittima stava trascorrendo la notte in compagnia di alcuni amici. Secondo la prima sommaria ricostruzione fatta dai poliziotti, Boscarino non ha avuto scampo. I sicari sono arrivati a piedi e, con il favore del buio della notte, si sono diretti risoluti verso la vittima, raggiungendola per finirla a colpi di pistola. Inutile il tentativo disperato dei soccorritori di strappare alla morte il giovane, che è deceduto a causa delle lesioni subite dai proiettili.
Subito dopo l’agguato, gli investigatori hanno ascoltato diverse persone, insieme con alcuni parenti e amici della vittima, per ricostruire gli ultimi momenti di vita di Boscarino, che aveva lasciato da poco il regime degli arresti domiciliari al quale era stato posto il 21ottobre. Nella circostanza, fu arrestato dai carabinieri, intervenuti su richiesta della madre e dei nonni contro i quali si sarebbe scagliato per l’ennesima volta perché si erano opposti a dargli il denaro che gli sarebbe servito per soddisfare le proprie esigenze. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore, Margherita Brianese, si sono subito dispiegati a ventaglio, non tralasciando alcun particolare per arrivare alla risoluzione del giallo, anche se è privilegiata la pista del traffico degli stupefacenti.
Concetto Alota