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Referendum, una valanga di No anche in provincia di Siracusa

La provincia di Siracusa si è svegliata oggi con la doppia sorpresa: cioè di essere un popolo tutt’a un tratto innamorato dei referendum e di avere contribuito in maniera sostanziale all’affermazione del no al riforma costituzionale.

I dati parlano chiaro: l’affluenza alle urne su tutto il territorio provinciale è stata del 56,7%. E questo dato lo confrontiamo con il voto al referendum di aprile quando si votata per le trivellazione, scende clamorosamente al 27%. Segno di un carattere a convenienza. D’altronde è risaputo che la nostra sub cultura si traccia con un passato a tratti glorioso e a tratti invidioso. In questa circostanza, di mezzo non c’erano solo i quesiti referendari ma si è trasformato in un voto politico di protesta contro il governo Renzi, reo di avere amministrato dietro dittatura dei poteri forti e di avere scontentato una larga parte degli italiani

Per tornare ai numeri, nel capoluogo i votanti sono stati il 57,5% mentre il comune della provincia in cui si è votato di più è Sortino con il 64,3%. Il comune con meno affluenza alle urne, invece, è stato quello di Buscemi con il 48%, che è sempre un dato interessante e sopra le righe.

Quasi plebiscitario il responso delle urne anche in Sicilia dove il No ha raggiunto quota 71%contro l’appena 28,4% dei Si. E’ bastato, insomma, aleggiare lo spettro della deriva autoritaria per fere riemergere lo spirito moderato della stragrande maggioranza dei siciliani. Però anche coloro che oggi hanno votato No, si trovano spiazzati dalle conseguenze del voto e con un pizzico di amarezza si registra un malcelato pentimento.

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