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Sequestro Ias, il comune di Melilli affida il caso ai legali

“Affideremo ai nostri legali il mandato di approfondire la questione per comprendere come muoverci”. Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, mostra prudenza rispetto all’inchiesta della Procura che ha sequestrato il depuratore consortile di Priolo. “Ci troviamo al cospetto di un’inchiesta molto complessa e soprattutto tecnica – dice Carta – per cui ogni valutazione, allo stato delle cose, risulterebbe inutile se non controproducente. Saranno i legali del comune a stabilire la strategia futura da adottare”. Il riferimento, in questa prima fase, è al sequestro delle quote azionarie che la Procura ha indicato e che il gip del tribunale, Salvatore Palmeri, ha disposto.  

Per quanto riguarda il come di Melilli si tratta di una somma che supera il 5%, quasi più del doppio rispetto alle quote azionarie “congelate” al comune di Priolo Gargallo. Proprio quest’oggi è stata fissata l’udienza davanti al tribunale del riesame di Siracusa che dovrà valutare il ricorso proposto dal comune priolese che ha chiesto il dissequestro delle quote. Il giudice ha proceduto con il sequestro delle azioni anche a carico del consorzio Asi in liquidazione, pur non essendo i tre enti pubblici indagati nell’ambito della vicenda sull’inquinamento atmosferico e marino prodotto dall’Ias. 

Le intercettazioni, disposte dalla Procura ed eseguite da guardia di finanza e Nictas, hanno fatto emergere un quadro per certi versi inquietante. “La tutela dell’ambiente e della salute umana – scrive il Gip – non viene mai presa in reale considerazione nelle conversazioni telefoniche intercettate o nei documenti societari acquisiti. L’unica preoccupazione che emerge è la continuità dell’attività aziendale – certo di estremo rilievo anche per il numero dei lavoratori coinvolti nell’area industriale – che prescinde del tutto dalla necessità primaria di tutelare l’ambiente e la salute”. 

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