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Il sindaco Garozzo: “Nessuna trattativa segreta sull’Inda”

Sulla modifica dello statuto della Fondazione Inda, “non c’è stata alcuna trattativa segreta, come si vuole far credere, e non si comprende quale  confronto pubblico avrei impedito”. Il sindaco, Giancarlo Garozzo bolla come fantasiose le ricostruzioni sulla modifica dello statuto della fondazione Inda.

Il commissario dell’Inda, ingegnere Pinelli si sarebbe limitato, una volta decise le modifiche, ad informarmi sul lavoro svolto e sul tipo di cambiamenti apportati allo statuto. Modifiche che sono molto semplici e che si limitano a chiarire i compiti del consigliere delegato e del sovrintendente: il primo si occuperà della gestione  amministrativa e dei conti della Fondazione; il secondo della scelte artistiche. Nè più né meno di quanto accadeva nel primo Cda e che qualcuno nell’ultimo periodo aveva tentato di modificare nella prassi.

“Non incombe alcun colpo di mano sulla governance della Fondazione – dice il primo cittadino – il commissario si è limitato a rimettere ordine eliminando le sovrapposizioni di ruoli che si erano verificate nell’ultima fase della gestione ordinaria”.

E’ stato detto che la modifica dello statuto aprirebbe la porta a una riforma generale della Fondazione magari trasferendone la sede altrove. Per il sindaco “non può essere lo statuto a modificare l’attuale stato delle cose che è stabilito da una legge dello Stato e che, dunque, solo il Parlamento può cambiare.

“Quanto ai risvolti politici della vicenda, avendo letto ancora stamattina alcune prese di posizione, mi dispiace trovarmi d’accordo con l’onorevole Prestigiacomo (che avendo esperienza della materia parla con cognizione di causa) e non con quella parte dei mio partito che continua a fare sponda con Progetto Siracusa per attaccare l’Amministrazione e il sindaco. Bastava leggere con animo sereno la risposta del ministro per capire come stanno le cose ed evitare di avventurarsi in considerazioni assolutamente infondate che hanno solo il gusto delle strumentalizzazione politica fine a se stessa”.

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