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Siracusa, il Comune dimentica di pubblicate 294 determine

Il consigliere comunale Salvo Sorbello ha presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale per sapere come sia stato possibile non pubblicare all’Albo pretorio del Comune di Siracusa ben 294 determine dirigenziali solo nel corso del 2015, tutte relative al settore delle Politiche Sociali.

Il contenuto di molte di queste determine – scrive Sorbello – che per legge dovevano obbligatoriamente essere pubblicate entro sette giorni dalla loro emanazione per consentire di essere conosciute da tutti, è a oggi invece sconosciuto a chiunque, consigliere comunale o cittadino.

Viene così meno il presupposto minimo ed essenziale di un’azione amministrativa che deve essere fondata sulla massima trasparenza. Invece, a distanza di un anno, non si conosce, neppure per sintesi, il contenuto di tute quelle determine dirigenziali di un settore importante, decisivo e delicato per la vita dei cittadini siracusani come quello delle politiche sociali, che comprende gli asili nido, l’assistenza ai disabili, agli anziani, ai minori e ad altre persone fragili. E mentre il governo nazionale – continua Sorbello – proprio in questi giorni emana nuove disposizioni per assicurare una trasparenza a tutto tondo, garantendo il rilascio dei documenti in forma gratuita ed entro trenta giorni dalla richiesta, a Siracusa, che doveva essere una casa di vetro, viene rigettata la richiesta di istituire una commissione d’indagine su asili nido e refezione scolastica e allo stesso tempo non sono incredibilmente pubblicate 294 determine relative al solo anno 2015.

Il sottoscritto – Sorbello termina la sua interrogazione – chiedendo di avere le copie di tutte le determine, non pubblicate secondo la legge, e l’elenco di tutte le determine adottate dal settore dei servizi sociali dal settembre del 2013 ad oggi con gli estremi della loro avvenuta pubblicazione.

Chiede inoltre se queste determine abbiano già prodotto effetti e che della vicenda sia investito il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.

Fin qui la denuncia di Salvo Sorbello che assume l’aspetto politico. Ma la questione merita di essere approfondita. Non è la prima volta che quest’amministrazione dimentica atti importanti da formalizzare, compresa la sparizione di documenti di una certa rilevanza amministrativa, e non si può trattare la questione con la leggerezza di chi dimentica le chiavi di casa in ufficio. Le implicazioni, secondo alcuni addetti ai lavori, potrebbero essere anche di natura penale, e non è detto che qualcuno non abbia già preso carta e penna e abbia presentato una possibile notizia di reato alla Procura della Repubblica. Ma al di là del presupposto di natura giuridica, la vicenda è gravissima; un fatto che non è mai successa a memoria storica.

Va forse cambiato l’approccio tra il Municipio e la cittadinanza siracusana abituata forse a lasciare correre nel vecchio detto dove l’acqua va il brodo. Bisogna entrare invece nella mentalità che chi amministra la cosa pubblica non gestisce una bottega di frutta e verdura, senza offesa per i fruttaroli; in primis insistono la serietà e poi il rispetto per la popolazione che si amministra. Saremo un tantino fessi sti siracusani, ma non certo stupidi a tal punto di subire queste angherie; anche perché alla lunga si stanno facendo davvero fastidiosi. Io consiglio a Salvo Sorbello di denunciare anche alla Procura della Repubblica il grave fatto, altrimenti il rischio è che gli rimane il vizio, come la storiella del piatto dei fagioli.

C.A.

 

 

 

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