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Siracusa, consiglio comunale manovre in corso per lo scioglimento

Stavolta si fa sul serio. Gli elettori siracusani a breve potrebbero essere chiamati al voto per l’elezione di un nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Infatti, sono iniziate le manovre tattiche per tentare di mandare a casa anzi tempo l’attuale consiglio comunale e il sindaco pro-tempore, il renziano Giancarlo Garozzo. E non saranno a licenziarli, così come tanto sperato dai “cespugli” della politica locale, le tante inchieste giudiziarie della magistratura a più livelli per il malcostume scoperto o i sospetti d’infiltrazione mafiosa nella politica siracusana, nel Pd siracusano per correttezza di cronaca come denunciato da Giancarlo Garozzo, ma l’indignazione di un gruppo trasversale appartenente a maggioranza e opposizione di consiglieri comunali stanchi, a loro dire, di essere accomunati nel calderone dell’allegra gestione e del mal governo della città denunciata in tutte le salse e da una politica maldestra che non tiene conto della cultura dello zoccolo duro storico del Pd, quale partito-movimento in rivoluzione. Nella siffatta condizione, c’è da registrare come una buona parte della popolazione siracusana è stanca e indignata di questa situazione di stallo politico amministrativo, che ha ingessato la città riducendola come un vecchio catafalco senza anima e senza cuore. Nella buona sostanza sono una percentuale che si dichiarano favorevole a nuove elezioni amministrative per uscire dalle secche in cui siamo finiti, oltre all’infinita cronaca delle tante inchieste giudiziaria contro la politica siracusana e che ha fatto il giro del mondo.

Il “milazzismo” rovesciato è l’arma segreta per tentare di non fare approvare il bilancio dal civico consesso. Lo strumento scelto è la bocciatura del prossimo bilancio del comune di Siracusa, per risolvere l’infinita battaglia tra le parti in causa; una volontà che mette d’accordo una maggioranza raccogliticcia, mista e provvisoria, messa insieme apposta per l’occasione che per logica deduzione ci riporta allo storico evento siciliano del passato chiamato “millazzismo”, questa volta al rovescio, per porre fine a quella che è stata definita dagli stessi ambienti del Vermexio, e da buona parte del partito democratico, una vergogna nazionale. E il riferimento logico e grave è quello fatto dalla consigliera comunale Simona Princiotta: (…) le casse del comune usate come un bancomat.

Da troppo tempo Siracusa si trova nell’occhio del ciclone e sotto la forte attenzione mediatica nazionale e perfino richiamata da organi di stampa esteri. Da “gettonopoli” in poi è stato un crescendo di fango mediatico.

Ora il gioco del cavallo di Troia. La notizia della bocciatura del bilancio, trapelata dagli ambienti del Pd, apre uno scenario inedito nella politica siracusana. Frange dello stesso partito democratico si sarebbero attivate per sensibilizzare i consiglieri comunali indignati di opposizione e maggioranza; questi ultimi finora a macchia di leopardo rimasti fedeli alla linea della segreteria provinciale del partito, ma non è dato sapere che cosa faranno durante questo tentativo di colpo di Stato.

Confermato il teorema di Simona Princiotta. Ma gli ultimi eventi che hanno, di fatto, scoperchiato un piano politico alquanto debilitato, quale risposta alla segreteria provinciale e all’assemblea generale del Pd che aveva cassato la condotta di Garozzo, reo di non aver ossequiato l’invito di azzerare la giunta per un segnale di discontinuità politica, sono considerati devastanti. L’aggravante che si denunciava addirittura come all’interno del partito di Renzi a Siracusa si erano infiltrati elementi della malavita organizzata, o mafia che dir si voglia; ma le prove finora allegate non sarebbero ritenute sufficienti per confermare gli eventi sospettati, attivando, però, le procedure di controllo dell’Antimafia e della magistratura inquirente, che hanno prodotto un boomerang quando si scopre invece che non ci sarebbe alcuna infiltrazione mafiosa, ma semplicemente tanti reati contro la pubblica amministrazione, confermando così il teorema di Simona Princiotta e della procura di Siracusa.

Insomma, entro la primavera del prossimo anno i siracusani potrebbero essere chiamati a eleggere un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale. I comitati elettorali sono già al lavoro e tra i sicuri partecipanti alla carica di primo cittadino nella città di Archimede si sono già iscritti da tempo alla gara Simona Princiotta, Alfredo Foti, Enzo Vinciullo, Stefano Zito, Ezechia Paolo Reale e lo stesso Giancarlo Garozzo che ha già annunciato che si ricandierà, ma secondo un calcolo approssimativo potrebbero aggiungersi alla corsa almeno altri tre personaggi al momento sconosciuti.

Concetto Alota

 

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