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Siracusa, ex Provincia regionale: aula occupata

Viabilità, sicurezza stradale, pulizia, illuminazione. E tanti altri servizi che dalle ex Province stentano a garantire a causa dei continui tagli dell’Ars. Risultato: aule provinciali occupate simbolicamente come avvenuto stamani in via Roma. Una sorta di pre-protesta in attesa di tornare in strada e manifestare tutto il proprio dissenso come hanno sottolineato i rappresentanti sindacali della Funzione pubblica presenti, Franco Nardi (Cgil), Daniele Passanisi (Cisl), Gesualda Altamore (Uil), Letizia Ragazzi (Enti locali), Antonella Fucile (Rsu), Antonella Indomenico (Ugl).

<<Perché la situazione delle Province – ha sottolineato Altamore – si può definire banale nella sua drammaticità. Crocetta ha deciso di eliminare le Province ma oggi l’Ars non ha la più vaga idea di cosa fare di questo Ente. Qualunque tipo di decisione viene presa solo dopo che avvengono i disastri>>.

Le strade sono il cruccio e oggi la nota dolente: <<se facciamo un giro per le strade della nostra provincia – ancora Altamore – emerge la gravità della situazione. Non è che perdiamo la faccia con i turisti, ma la gravità sta nel fatto che muoiono le persone a causa di strade insicure>>.

Non solo strade, però, perché secondo il segretario Uil Fpl <<manca l’assistenza ai disabili, non ci sono progetti per l’edilizia scolastica. E’ stato da folli tagliare i rubinetti a tutta una serie di servizi per i cittadini. Questo Ente non era uno stipendificio, ma un ente erogatore di servizi: alberghi, turismo, edilizia scolastica, disabili, manutenzione delle strade, scuole superiori>>.

E poi le nostre riserve: <<qualcuno ha controllato in che stato sono le riserve di pertinenza della provincia per esempio dal punto di vista dell’antincendio? Se sono state bonificate o meno? Quanto tempo è che non sono stati fatti i controlli nei canali? Dobbiamo arrivare alle prime piogge di settembre per accorgercene? Ecco perché abbiamo occupato simbolicamente l’aula con le altre organizzazioni sindacali in attesa che da Palermo arrivino segnali confortanti. I dipendenti provinciali continuano a fare il proprio dovere, vorremmo che anche all’Ars facessero altrettanto>>.

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