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Camcom: si complica la revoca dell’accorpamento

Si complica ulteriormente la vicenda relativa all’accorpamento delle Camere di commercio di Siracusa, Catania e Ragusa. Se nell’ultima seduta della conferenza Stato-Regioni sembrava tutto andare per il verso desiderato dalle associazioni datoriali favorevoli alla revoca dell’accorpamento volontario dei tre enti, con il colpo di scena finale del rinvio deciso proprio quando tutto sembrava essere stato definito, ieri si è consumato un altro atto intermedio che non depone a favore di chi ha sollecitato l’autonomia delle camere di commercio.

E’ accaduto che i rappresentanti di due regioni, la Sardegna e il Lazio hanno posto un quesito, dovuto al fatto che se avessero concesso l’intesa, avrebbero avuto dei problemi ad accorpare altre camere commercio. Un problema che ha sparigliato i programmi e le conclusioni per cui la conferenza Stato-Regioni ha ripassato la palla al ministro per lo Sviluppo economico, decidendo di chiudere la partita in questo modo.

“Ci ritroviamo con questa sberla che arriva da regioni che traggono vantaggio da questa situazione. Alla Sicilia toccavano 6 camere di commercio – tuona l’ex presidente dell’ente camerale di Siracusa, Pippo Gianninoto – invece, rischiamo di averne soltanto 4. E’ una cosa assurda quello che ìè accaduto ieri: le imprese così diffuse e molte piccole in un territorio vasto e con competenze nuove bisogna fare a meno di strutture importanti>.

<Continueremo la mobilitazione – assicura Gianninoto – perché il territorio perde una grande occasione. Con sole 4 camere di commercio depauperiamo il territorio siciliani e i due vanno a vantaggio di altri territori. Speriamo di raddrizzare la questione>.

La partita si sposta nell’aula del Tar di Catania dove oggi si è discusso il primo dei due ricorsi, l’altro è fissato per il 6 luglio.

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