L'OpinionePoliticaPrimo Piano

Il fallimento della nuova classe politica e quei “vecchi volponi” piglia tutto

Quelle grida “tutti a casa” che rimbombano tra la gente in un tam tam mediatico e al passa parola sui network, nei crocicchi dei bar e per la strada, trova nella ragione populista e demagogica nei partiti che hanno governato gli ultimi 50anni, la rabbia della gente. Oggi si devono lasciare gli spazi necessari ad una nuova classe politica. Nella nostra democrazia parlamentare la vecchia classe politica è, purtroppo, il cuore di un sistema malato basato sul potere, sulla corruzione, sulla difesa d’interessi personali, di lobby, di gruppi e tutto il resto, di cui i giovani aspiranti politici  sono schiavi.

Per rimanere a casa nostra, Siracusa e la sua provincia, rimane prigioniera dei vecchi volponi politici. Rimangono nell’ombra ma organizzano colpi di mano e imbrogli nella pubblica amministrazione contro gli interessi del popolo, elezioni comprese. Appalti e concessioni sono rimasti nelle mani degli stessi impresari da oltre mezzo secolo; tutto passa agli eredi e i consulenti praticoni sono sempre gli stessi, con l’aggiunta che le nuove leve della politica hanno bisogno dei vecchi per emergere e vincere.

La gestione dell’acqua e dei rifiuti rimane sempre nelle stesse mani; negli appalti dell’illuminazione o dei servizi rimane il dominio dei “sempre verdi” ottantenni. Molti consiglieri comunali in tutta i comuni della provincia sono i soliti noti. E nessun metodo democratico riesce a mandarli in pensione; i giovani non riescono e scrollarsi di dosso quell’aggettivo di “lattanti”.

Occorre una nuova classe politica che non si pone il problema di come si possa realizzare una rivoluzione democratica. Ancora oggi ci troviamo tra i piedi i vecchi decrepiti della politica. Una volta in politica si accedeva dopo aver frequentato le sezioni dei partiti. Dopo aver percorso le vie che passavano da piccoli incarichi in sezione, nei comitati elettorali, nelle segreterie e nei gruppi che si attivavano per la scelta dei candidati consiglieri comunali in enti, anche nei paesini. Oggi si vuole arrivare subito alla poltrona più alta attraverso i compromessi avanzati con più fazioni organizzati in cricche della politica per imbastire piani regolatori convenienti con la speculazione edilizia, o favorire una cordata d’imprenditori per conquistare appalti milionari in tuti i settori della vita amministrativa di governo a tutti i livelli.

Concetto Alota

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *