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Inda, sequestro beni agli indagati: il tribunale si riserva

Il tribunale del riesame di Siracusa si è riservato sull’appello della Procura della Repubblica di Siracusa, avverso il rigetto da parte del gip del tribunale, relativamente alla misura patrimoniale che avrebbe dovuto essere applicata nei confronti dei sedici indagati, coinvolti in uno dei filoni d’inchiesta sull’Inda, istituto nazionale del dramma antico di Siracusa.

L’udienza di ieri si è protratta fino al pomeriggio per consentire a tutte le parti in causa di esporre le proprie ragioni. Il pubblico ministero Vincenzo Nitti ha argomentato la posizione della Procura di Siracusa che insiste per l’accoglimento dell’appello e quindi che si proceda al sequestro per equivalente dei beni a carico degli indagati. Molto articolata la posizione dei legali della difesa, che poggia principalmente sul rigetto da parte del tribunale del riesame di Catania, dell’istanza della stessa Procura aretusea avverso la decisione del gip del tribunale di non accogliere le misure cautelare nei confronti dei sedici indagati. Le arringhe si sono concentrate sulle direttive comunitarie e sulle interpretazioni di legge, così come valutate in prima istanza dal giudice per le indagini preliminari.

Hanno svolto le arringhe, tra gli altri, gli avvocati Luigi Latino, Sebastiano Ricupero, Alvise Troia, Marco Mancuso, Giambattista Rizza, Dario Spatafora i quali hanno depositato una memoria per ciascuno dei loro assistiti. Stessa cosa aveva fatto all’udienza precedente, l’avvocato Bruno Leone, che difende la fondazione Inda.

La difesa nutre un cauto ottimismo rispetto alle decisioni che assumerà il tribunale della libertà, mentre la Procura non dà per scontato che l’esito sia negativo solo perché il tribunale del riesame di Catania abbia rigettato il ricorso per quanto riguarda le misure personali.

Dei quattro filoni d’indagine sui quali la magistratura siracusana ha deciso di apporre la propria lente d’ingrandimento, quella approdata dinanzi al tribunale della libertà è la vicenda legata alla notifica da parte del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Siracusa del provvedimento di conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia nei confronti di sedici indagati fra funzionari dell’Inda, della Regione Sicilia, assessorato al turismo e un revisore contabile. L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa Francesco Paolo Giordano, è stata complessa, scaturita da una segnalazione da parte dell’assessorato regionale al turismo, in relazione a contributi comunitari relativi al programma operativo del fondo europeo di sviluppo regionale, concessi per gli anni 2009 e 2010.

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