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Siracusa: il progetto Garozzo e il rovesciamento dei vecchi compromessi nella funzione del PD siracusano

Il difficile momento che sta attraversando l’amministrazione del Vermexio guidata da Giancarlo Garozzo, affonda le sue radici in una crisi politica causata dai legacci del passato che dura purtroppo da molti anni. La profonda crisi dell’amministrazione della città di Siracusa è l’effetto del fallimento del progetto politico messo in piedi con troppi compromessi; più che del progetto di un buon governo iniziato l’indomani dell’elezione a sindaco di Garozzo, appare solo ora lo spettro di una lotta senza quartieri, dove è stata scelta l’arma giudiziaria anziché la politica e il buon senso per amministrare la città. Vi è poi l’illusione che ha tramutato il passato nel presente. Una condizione questa che ha trovato i “liberi cavalieri dell’Apocalisse” pronti a colpire a morte chicchessia utilizzando la sinistra e spregevole sciabola della calunnia e della diffamazione.

Nella generalità, il giudizio di questo governo della città non è positivo; non ha superato la sufficienza per le aspettative della cittadinanza, ma va detto che per certi aspetti è migliore dei governi della città precedenti. Un giudizio di ciò che c’è stato prima, ma non all’altezza di ciò che avrebbe dovuto e potuto essere; o ancora peggio se si appura perché il progetto politico amministrativo elettorale non è stato nella maggior parte dei casi rispettato. Certo, in questo caso il Pd siracusano ha delle grosse responsabilità; si è, di fatto, legato le mani da solo pur avendo la maggioranza relativa, ma i dirigenti pro tempore non hanno mai riletto bene il programma per capire e vedere cosa resta nel discorso politico annunciato e quello attuale, oltre che dell’azione amministrativa. La semplice verità è spesso dimenticata nel fragore della propaganda, ma anche alla presenza di una battaglia politica senza esclusione di colpi, come quell’ancora in atto, i cui retroscena non sono importanti ormai a gioco iniziato e deviato secondo la desiderata di chi vuole pescare nel torbido

Occorre rilevare che fin dall’inizio quest’amministrazione non perseguiva una chiara ideologia politica e che era formata da tante anime e varie correnti, ma, a prescindere dal giudizio negativo o positivo che si possa avere sul suo comportamento, oggi occorre dare il giusto peso alle giuste speranze che la gente si aspetta. In questo senso gli avversari di Garozzo non sono tatticamente efficienti: aspettano inermi che la magistratura faccia il lavoro per loro. Allo stesso modo il PD non dovrebbe essere entusiasta del fallimento politico che nessuno ha saputo gestire. Gli esponenti politici del PD siracusano non rivendicano successi, ma dovrebbero confrontarsi, invece, sul nuovo ruolo necessario che la formula attuata da Garozzo è relativamente valida, per non soccombere a sua volta sotto i colpi che sono arrivati tutti interni al partito-associazione a tutti i livelli; non hanno, di fatto, sacrificato la loro responsabilità politica verso il soggetto-partito, che è la bandiera di ogni collettivo aggregato. L’interesse della progettualità politica in nome della governabilità, della necessità contingente e della supremazia dei ruoli amministrativi, ha portato dei gravi danni in termini di credibilità a tutto il partito, che sta cominciando a pagare a caro prezzo.

La politica è l’arte di governare, di amministrare la cosa pubblica, di prendere decisioni e pianificare le attività per tutti gli aspetti sociali ed economici necessari alla vita quotidiana della comunità amministrata. I partiti sono l’anima della democrazia rappresentativa e la loro funzione deve essere sempre sopra le parti.

La giunta di governo della città decide da sola la propria linea politica, ma con la responsabilità che non c’è soltanto un rischio autoritario di mancata distinzione di poteri, ma c’è anche il rischio di uno scollamento con la società e i cittadini, con tutto il territorio e con gli elettori per il fondamentale ruolo dei partiti o movimenti radicati nel territorio amministrativo. Il menefreghismo e la mala politica può funzionare nel breve periodo, ma subito dopo si perde il contatto con la realtà. Questo rovesciamento del processo della necessaria dialettica politica, che si deve riavvolgere nell’immediato futuro, obbliga il Pd siracusano al recupero del ruolo di guida politica-amministrativa, altrimenti si condannerebbe a lunghi anni di opposizione nel buio baratro del fallimento.

Concetto Alota

Un pensiero su “Siracusa: il progetto Garozzo e il rovesciamento dei vecchi compromessi nella funzione del PD siracusano

  • Ma del caso firmopoli non si è saputo più nulla? Tutto tace.

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