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Area di crisi industriale, comuni esclusi: il caso sul tavolo del ministro Giorgetti

L’esclusione dalle aree di crisi industriale complesse del polo petrolchimico di Lentini, Carlentini e Francofonte finisce sul tavolo del ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti. E’ la base siracusana leghista a sollecitare il suo intervento dopo che si è ingenerato tra i protagonisti il sentore che possa dipendere dal ministro Giorgetti la loro esclusione. Le Lega sottoporrà la questione direttamente al titolare del dicastero dello Sviluppo economico per verificare se, in sede di contrattazione romana, i Comuni esclusi dalla Regione possano essere recuperati dallo Stato attraverso l’abile regia del dicastero dello Sviluppo Economico, in quanto, ha affermato l’esponente locale della Lega, Enzo Vinciullo, il provvedimento della Regione è palesemente discriminatorio e non tiene nemmeno conto del ruolo importantissimo che la zona discriminata svolge in tema di raccolta di rifiuti e accumulo e ridistribuzione delle acque anche alla zona industriale.
Piena solidarietà ai comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte, esclusi dall’iter per la richiesta al Mise della crisi industriale complessa”.
“Già a suo tempo - dichiara il segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno - avevo manifestato il malcontento per l’inspiegabile esclusione dell’intero triangolo nord della nostra provincia”. “Ritengo che i mesi di silenzio della Regione e la totale mancanza di volontà nell’aprire un confronto con i sindaci di questi comuni sia un gravissimo errore politico e una mortificazione per tutto il territorio”. “Il PD si schiera al fianco dei sindaci Rosario Lo Faro, Giuseppe Stefio e Daniele Lentini, contro un provvedimento ingiusto e discriminatorio”.
Nella riunione di ieri mattina alla Camera di commercio e poi nell’incontro con i tre sindaci della zona nord della provincia aretusea, sia il presidente della Regione Musumeci, sia l’assessore Turano hanno spiegato di avere rispettato la normativa e quanto dispone il Ministero del Lavoro a proposito dell’inserimento dei comuni all’interno dell’area di crisi industriale complessa. I due esponenti politici hanno rassicurato, poi, su un intervento successivo a Roma in sede di contrattrazione, di poter recuperare anche i tre comuni al momento fuori dal dossier e dal progetto.

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