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Annullamento misura cautelare a Frontino: la palla passa al Tribunale

Potrebbe tornare libera già lunedì l’imprenditrice siracusana Rita Frontino. Dopo quanto stabilito dalla cassazione, i legali difensori dell’imputata trasmetteranno la richiesta al tribunale penale, in occasione della nuova udienza del relativo processo. Toccherà ai giudici, quindi, disporne la remissione in libertà. Questo è frutto di quanto disposto dalla quinta sezione penale della Corte di cassazione che ha annullato alcuni capi d’imputazione con rinvio al tribunale dei residuali capi d’accusa di cui è formata la misura cautelare emessa dal gip del tribunale aretuseo nei confronti dell’imprenditrice siracusana Concetta Rita Frontino, l’imprenditrice siracusana dal 25 luglio detenuta nel carcere di piazza Lanza a Catania per essere stata coinvolta nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione del centro commerciale di Epipoli.

La corte suprema ha ritenuto in parte accoglibile il ricorso avanzato dai legali difensori di Frontino, avv. Mario Fiaccavento e Giuseppe Gullino, di Alfredo Sapienza e di Davide Venezia, quest’ultimo difeso dall’avv. Maria Spurio. Per quanto attiene la posizione di Frontino, la cassazione ha annullato 3 capi d’imputazione la più importante delle quali attiene il reato di bancarotta per distrazione di somme, e 2 capi relativi alle violazioni fiscali. Per i giudici, in sostanza, l’imprenditrice non avrebbe fatto alcun aumento di capitale o trasferimento di somme per eludere il fisco. “Attendiamo di conoscere le motivazioni che stanno alla base del dispositivo emesso dai giudici della cassazione – dice l’avv. Fiaccavento – ma possiamo dire che oggi è stata una grande vittoria per noi difensori degli imputati”.

Alla luce della sentenza della suprema corte, la difesa ritiene esservi tutti i presupposti perché il tribunale del riesame disponga l’annullamento della misura cautelare per i residui capi d’imputazione. Per Rita Frontino significherebbe di tornare immediatamente libera di potere affrontare il processo con un quadro accusatorio notevolmente alleggerito. Stessa cosa per gli altri imputati, che già hanno registrato nella passa udienza, il tribunale penale aretuseo di ritrasmettere alcuni atti del processo alla Procura.

La vicenda riguarda la complessa indagine portata a termine dai militari della guardia di finanza di Palermo e di Siracusa, attorno al gruppo Frontino, ritenuto al centro di una serie di manovre e di irregolarità nella realizzazione del centro commerciale.

La quinta sezione penale della Corte di cassazione ha disposto l’annullamento di alcuni capi d’imputazione con rinvio al tribunale  dei residuali capi d’accusa di cui è formata la misura cautelare emessa dal gip del tribunale aretuseo nei confronti dell’imprenditrice siracusana Concetta Rita Frontino, l’imprenditrice siracusana dal 25 luglio detenuta nel carcere di piazza Lanza a Catania per essere stata coinvolta nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione del centro commerciale di Epipoli.

La corte suprema ha ritenuto in parte accoglibile il ricorso avanzato dai legali difensori di Frontino, avv. Mario Fiaccavento e Giuseppe Gullino, di Alfredo Sapienza e di Davide Venezia, quest’ultimo difeso dall’avv. Maria Spurio. Per quanto attiene la posizione di Frontino, la cassazione ha annullato 3 capi d’imputazione la più importante delle quali attiene il reato di bancarotta per distrazione di somme, e 2 capi relativi alle violazioni fiscali. Per i giudici, in sostanza, l’imoprenditrice non avrebbe fatto alcun aumento di capitale o trasferimento di somme per eludere il fisco. “Attendiamo di conoscere le motivazioni che stanno alla base del dispositivo emesso dai giudici della cassazione – dice l’avv. Fiaccavento – ma possiamo dire che oggi è stata una grande vittoria per noi difensori degli imputati”.

Alla luce della sentenza della suprema corte, la difesa ritiene esservi tutti i presupposti perché il tribunale del riesame disponga l’annullamento della misura cautelare per i residui capi d’imputazione. Per Rita Frontino significherebbe di tornare immediatamente libera di potere affrontare il processo con un quadro accusatorio notevolmente alleggerito. Stessa cosa per gli altri imputati, che già hanno registrato nella passa udienza, il tribunale penale aretuseo di ritrasmettere alcuni atti del processo alla Procura.

La vicenda riguarda la complessa indagine portata a termine dai militari della guardia di finanza di Palermo e di Siracusa, attorno al gruppo Frontino, ritenuto al centro di una serie di manovre e di irregolarità nella realizzazione del centro commerciale.

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