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Augusta, Guagliardo: “Se eletto sindaco rinuncio all’indennità”

“Rinuncerò al compenso di sindaco, qualora dovessi essere eletto primo cittadino, e istituirò un fondo sociale per la città di Augusta”. Parla “nuovo” il candidato a sindaco del partito democratico della città di Augusta Marcello Guagliardo, tenore di fama internazionale, che ha presentato ieri ufficialmente alla cittadinanza la propria candidatura con la lista civica “Nessun Dorma” e sostenuto dal gruppo politico “Futurdem”. “Nella mia lista – ha proseguito Guagliardo – non ci sono nomi legati alla vecchia politica, ma accogliamo volti nuovi che hanno voglia di spendersi per questa città e che amano, come me questa città. Se dovessero esserci le condizioni chiare e i tempi per le primarie all’interno del Pd sia ben chiaro che noi siamo favorevoli”. Un impegno a primo cittadino non del tutto facile per Marcello Guagliardo, che se eletto a sindaco, dovrà fare i conti con gli “strascichi” di un consiglio comunale sciolto
per infiltrazioni mafiose e una gestione amministrativa commissariata. “La mia scelta di candidarmi a sindaco non è maturata oggi – ha proseguito – una scelta sofferta e dettata dall’amore profondo che nutro per la mia Augusta. Che mi ha dato tanto e a cui voglio dare tanto”. Tra la bozza di programma di Guagliardo ci sarebbe alcuni punti fermi tra cui l’impegno e il sostegno alle imprese a rischio, la riduzione delle tasse, l’ambiente e gli impianti di depurazione, il piano regolatore comunale e portuale, la riqualificazione dei beni artistici e monumentali. Sgombera ogni fugace dubbio il neo candidato a sindaco quando dalla sala qualcuno chiede se dietro la sua candidatura non ci fossero sempre i vecchi della politica. “Una volta per tutte voglio chiarire che – ha concluso Guagliardo – dietro la mia candidatura non ci sono né lupi né orsi. Il riferimento non è casuale e se parliamo del mio vecchio amico Giovanni Santanello,
dico che lui non sarà dietro di me ma accanto a me, e non ricoprirà ne incarico di consigliere né di assessore”.

G.F.

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