Cultura

Corteo Barocco di Noto ad Aragona

Nuova trasferta del Corteo Barocco, figuranti protagonisti ad Aragona per la prima volta nella storia. Nell’agrigentino si è trattato probabilmente dell’ultima performance netina prima della pausa estiva in quella che è stata la “Giornata della Identità Storica Aragonese” giunta alla quarta edizione. Il Corteo Barocco di Noto è stato rappresentato dal vicepresidente Seby Puzzo e dal segretario Angelo Vella. “A cui tutti noi dobbiamo dire grazie – ha detto Puzzo – perché il lavoro incessante di queste settimane da parte del nostro segretario ha permesso al Corteo Barocco di poter prendere parte a tre manifestazioni tutte una dietro l’altra, Castelbuono, Castelvetrano e adesso Aragona. Non semplice se si pensa che questi centri non sono proprio dietro l’angolo e il tutto è stato organizzato a distanza di una settimana dall’altra”. Evento che è stato organizzato dall’Associazione Corte dei Princìpi di Aragona, protagonisti in due edizioni in passato anche al Gran Palio dei Tre Valli che organizza il Corteo Barocco: “E da queste partecipazioni – ha aggiunto Puzzo – è nata una importante corrispondenza per cui anche il Corteo ha avuto la possibilità di rendere visita a questo bel centro dell’Agrigentino”. Sono stati circa 35 figuranti protagonisti, i quali hanno sfilato per le vie di Aragona fino all’arrivo in piazza Umberto I con successiva commemorazione e scopertura della lapide in memoria dell’artista aragonese Salvatore Galluzzo. Quindi la benedizione ai cortei storici da parte di don Angelo Chillusa e le premiazioni finali.
“Davvero un bell’evento – ha aggiunto Angelo Vella – perché si è registrata una bella accoglienza da parte degliorganizzatori e degli abitanti stessi per una manifestazione che è durata circa 2 ore; inoltre prima della sfilata l’organizzazione ha offerto anche un tour della città. Sono di quegli scambi culturali ed esperienze positive che fanno bene alla nostra associazione e che permettono una costante crescita di tutto il movimento dei cortei storici siciliani”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *