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Criminalità, il fronte “caldo” di viale Zecchino

Escalation criminale che si è concentrata negli ultimi tempi nel centralissimo viale Zecchino e dintorni, lascia presagire che qualcosa si muove sinistramente nei confronti della pacifica condizione del vivere civile, in uno stato democratico dove i diritti dei cittadini sono al primo posto, creando tensione e paura tra gli esercenti in generale, così come tra i cittadini residenti. Traffico intensissimo di droga, senza tanta accortezza nel nasconderla, davanti a tanti bar della zona, i furti, le rapine, le estorsioni, le sparatorie e i ritrovamenti di armi da fuoco in poco più di tre mesi e in punti nevralgici pronti all’uso per poter far fuoco al bisogno, confermano le notizie sulla nuova fase delittuosa che gruppi autonomi si stavano organizzando, o riorganizzando, che giravano già sul finire del vecchio anno; una pistola fu ritrovata all’interno di una cabina di controllo della Telecom in via Polibio, un’altra nascosta sotto delle pietre di un muretto nella periferia nord, e l’ultima in ordine di tempo poche ore or sono in una campagna a pochi passi dal viale Zecchino, dove domenica scorsa si è consumato un tentato omicidio. L’attività che crea oggi tutte le altre condizioni favorevoli per delinquere a cascata, è lo spaccio della droga, dove girano tanti soldi e che in quel quartiere, collegato con gli altri “fronti caldi”di Santa Panagia e della Mazzarrona da pochi isolati a nord, registra la presenza costante di “rivenditori” di stupefacenti che incassano tanto contante dopo lo scambio delle dosi richieste dai numerosi clienti, di solito sono giovani che sostano nei bar delle vie principali, nei vicoli e nelle strade di collegamento.

Altro allarme sociale diventa il numero di armi in circolazione tra i trafficanti e gli spacciatori della droga, così come tra la delinquenza comune. Lo scorso anno si registrarono in tutta la provincia sequestri di stupefacenti a individui che insieme alla droga avevano un’arma addossoe pronta all’uso, e negli ambientidi riferimento la circolazione e la vendita delle armi apparediventata un altro filone fiorente; di solito il fornitore della droga è lo stesso che fornisce le armi, segno che il doppio possesso è collegato al clima “pesante” che si è registrato da qualche tempo tra i clan e le squadre, come pure tra i tanti lupi solitari.

Non meno insidioso il fenomeno delle estorsioni e rapine, con l’aggravante che sono in pochi i commercianti e gli artigiani a denunciare gli autori della richiesta del pizzo. Questo fatto spinge gli estorsori a insistere sulle minacce fino a raggiungere l’obiettivo, magari abbassando di tanto la somma di denaro richiesto attraverso “l’amico” cui si è rivolto per una vecchia ancora in voga sub cultura, anziché alle forze di polizia. Proprio nella zona del viale Zecchino negli ultimi giorni molti esercizi commerciale si sono attrezzati di telecamere di ultima generazione per far fronte all’insidioso quando pericoloso fenomeno che colpisce l’intera società civile.

Concetto Alota 

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