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Da gettonopoli ai rifiuti: l’inchiesta si allarga e interviene la Dda

L’inchiesta sulla “Gettonopoli” siracusana si allarga su più fronti e molto probabilmente potrebbe generare più tronconi diametralmente opposti. Intanto gli investigatori lavorano alacremente e, oltre  alledichiarazioni di persone informate dei fatti, hanno acquisitotutti i filmati completi della diretta TV della trasmissione su Rai Uno “L’Arena” di Massimo Giletti e gli interventi su radio locali di uomini della politica. L’attenzione degli inquirenti in particolare si è soffermata sulle dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione  televisivanel fervore dell’animata discussione tra Massimo Giletti e i consigliere Salvatore Cavarra e Alberto Palestro, e dove si è specificatamente denunciato da parte del consigliere Salvatore Cavarra dell’appalto milionario della raccolta dei rifiuti in fase di preparazione presso il competente Ufficio del Comune di Siracusa e delle attenzioni dell’Ecomafia, ma anche della vecchia diatriba che riguarda i servizi in concessione degli asili nido e degli impianti sportivi.Tutte circostanze che hanno fatto scattare l’attenzione della competente Direzione Distrettuale Antimafia su tutta la tematica degli appalti nel comune di Siracusa, compresa l’acquisizione di atti e deliberazioni sospette da pare degli inquirenti e mirati alle indagini in corso sugli appalti milionari.Le minacce e le circostanze nello specifico saranno di certo elementi probatori per un altro nuovo fascicolo d’inchiesta di competenza della DDA per i riferimenti all’attività di tipo mafiosa quando si cita “l’Ecomafia” per l’appalto dei rifiuti del capoluogo e non solo, che non c’entra niente con la “Gettonopoli” di competenza della Procura della Repubblica di Siracusa. Gli inquirenti vorranno certamente sapere e capire di cosa si tratta nella specificità dei fatti e dove cercare per spiegare i risvolti collegati allequindici minacce denunciate dal consigliere Salvatore Cavarra e i collegamenti con l’appalto della raccolta dei rifiuti e quali siano lecircostanze non menzionate, così come per la concessione degli asili nido e degli impianti sportivi che per altre strade parallele sono all’attenzione degli investigatori.

Sulla questione dell’appalto dei rifiuti nei generis, alcuni pentiti avrebbero in passato già parlato di vecchie storie collegate ai“nuovi fatti” e di cui insisterebbero collegamenti e circostanze, atti e documentazione varia a suo tempo raccolta e pervenuta agli inquirenti con modalità diverse.

In tutte le tematiche collegate alla politica del Vermexio, insistono agli atti degli inquirenti denunce e querele tra e verso consiglieri comunali e non mancarono, allora come ora,accuse verbali, così come le minacce e le intimidazioni, compreso l’auto data in fiamme da ignoti alla consigliera Simona Princiotta in maniera plateale e dove le indagini sono apparse subito difficili da leggere per le tante sfaccettature che le persone informate dei fatti hanno sciorinato a suo tempo.

Nella fattispecie, la “guerra” politica tra le varie fazioni del Vermexio,dove già da qualche tempo si sentono i tamburi rullare, trasportanella rete della magistratura inquirente oggi tanti propositi più volte annunciati nel passato da parte degli addetti ai lavori e che sotto voce indicavano fatti e circostanze collegate allo svolgimento delle riunioni nelle commissioni finite sotto accuse, come gli assenti segnati presenti, o come nel caso di qualcuno che si doveva trovare seduto al tavolo della riunione mentre era invece a sbrigare faccende personali; così come gettoni di presenza pagati anche in occasione di sedute di commissione andate deserte.Il risultato della delibera 109/2013 fu considerato “fantastico” dai capi gruppo per la continuazione a poter partecipazioni alle commissioni senza voto ma con il diritto al gettone di presenza e stavolta con il beneplacito della maggioranza del consiglio comunale; per l’effetto di quella deliberazione  furono registrate oltre quattromila presenze e il raddoppio dei componenti le commissioni, ma anche prima di allora era la stessa cosa, solo che non era stata “marchiata” dal voto della maggioranza assembleare.

Gli aspetti sconvolgenti che le pubbliche dichiarazioni del consigliere comunale Salvatore Cavarra, intervenuto a discolpa sulla “Gettonopoli” appena scoppiata, potrebbero far emergere altri fatti molto più delicati e gravi della stessa “Gettonopoli”, appaiono legati alla nuovastagione dei grossi appalti per la città di Siracusa, e dove a parlare sarebbero gli stessi investigatori: la gestione del servizio idrico finito nelle maglie della rete della Giustizia, l’appalto dei rifiuti e la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa; questi ultimi progetti appaiono e scompaiono come l’Araba Fenice, ma rimangono due piatti interessanti nel paniere politico nell’affairedel “controllo” della spesa pubblica più importante; nello specifico il nuovo ospedalequale grande opera da realizzare nella città di Siracusa e con tanti interessi diffusi e contrapposti. Negli ambienti imprenditoriali a diversi livelli si parlerebbe di questi “sguardi”come già “catalizzati” e d’imprese che sarebbero pronte per l’invasione e di cuiilnecessario compromesso politicosi troverebbe in uno stato avanzato. E al confronto degli interessi milionari legati agli appalti, “Gettonopoli” potrebbe essere un male minore, quasi diversivo, mentre ogni giorno di più si sente e si vede la ripresa frenetica di attività illecite in danno alla collettività attraverso la corruzione e l’appropriazione indebita dei soldi pubblici. Interessi che riportano a gruppi di uomini della lobby della politicaorganizzata e dell’economia collegata, così come nel sociale e nello sport, si sente chiaramente la “voce” degli affari con i soldi pubblici, degli appalti pilotati, dei servizi in concessione, e tanto altro ancora, con l’aggravante che il connubio non si accorge della differenza dei tempi che cambiano e della diversa casacca politica da indossare al momento migliore; essere fascisti o comunisti non è più un fattore ideologico, ma solamente il colore del carro, dove salire per potersi avvantaggiare.

Oggi i rapporti tra gli esseri umani sono regolati dalla paura o dalla necessità e non più dai valori della vita, come l’onore, la parola “data” e tutto il resto.

L’appoggio politico negli appalti pubblici nei comuni, nelle ex province, nelle regioni o nei ministeri, o la protezione mafiosa, sono stati i motivi che nei riscontri giudiziari investigativi hanno trovato la giusta motivazione alla vecchia e sempre valida “Tangentopoli” in tutta Italia, così come nella “babba” Siracusa; ma quella appena cominciata è per Siracusa una campagna politica affaristica davvero interessante, piena di colpi di scena. E come recita un brano di vecchia canzone:“…il resto è noia”.

Concetto Alota

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