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Ex province, il fallimento di Crocetta e il dissesto finanziario degli Enti regionali

La pazza idea del governatore della Sicilia dei misteri, per fortuna pro tempore, Rosario Crocetta di riformare le vecchie Province siciliane è fallita. Una disfatta annunciata. La Regione si è indebitata ma le famiglie dei dipendenti delle quasi ex Province e anche Consorzi, sono alla fame; disperati e carichi di debiti e di tanta rabbia. Da sei mesi non percepiscono lo stipendio. In tanti si sono rivolti persino agli strozzini, o usurari che dir si voglia, pur di tentare di minimizzare i danni, certi della capacità della classe politica prima siracusana e poi siciliana di riuscire a risolvere una questione squisitamente politica, ora diventata economica, oltre che sociale, per non dire virale.

A Siracusa, per rimanere a casa nostra, sono seicento le famiglie nel lastrico tra il diretto e l’indotto della partecipata dai mille misteri fin dalla sua nascita, Siracusa Risorse, a soffrire le pene dell’inferno tutti accomunati nel destino dei vinti, martiri della politica degli intrallazzi. Finora solo proclami e niente di concreto. Confusione e strumentalizzazione. Un’incapacità certificata e dichiarata, senza se e senza ma, della classe politica siracusana. Annunci a effetto e speranze che hanno portato sul baratro della disperazione i dipendenti dell’ex Provincia regionale, indebitandosi fino all’inverosimile. Con la beffa di dover pagare anche interessi su interessi, per altri prestiti e mutui ormai in sofferenza: Ma chi pagherà tutti questi danni? E pensare che già si parla di elezioni regionali con dentro il programma della sistemazione dell’ex Province. Al peggio non c’è fine, anche al meglio però, ma alla faccia tosta di questi particolari politici non c’è limite.

Nel bilancio generale sul Consorzio di Siracusa gravano ben 98 milioni di euro; infatti, anche la Corte dei Conti scrive che ci sono ancora da pagare le retribuzioni del mese di febbraio. Ma il riferimento è al dissesto degli enti di area vasta che al momento si sta fronteggiando con i pannicelli caldi dei trasferimenti straordinari da parte della Regione con l’ultimo contabilizzato dai magistrati contabili di 23,9 milioni di euro. Insufficienti. E per questo la Corte dei Conti avverte che bisogna fare presto a completare il processo della sventurata riforma, altrimenti potrebbe essere troppo tardi, con l’effetto domino irreversibile. Ma la politica siciliana è impegnata a trovare soluzioni al sistema tanto antico tanto valido, della spartizione delle poltrone del potere negli enti regionali tanto care al governatore Crocetta. Più “croce” di questa non ci poteva davvero essere per i siciliani.

Concetto Alota

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